E' necessario "aumentare il
potere d'acquisto dei lavoratori, soprattutto per i redditi
medio-bassi, donne, giovani, Sud. Le categorie più colpite dalla
crisi" ma "non va fatto con bonus e una tantum: elemosina di
Stato". Il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria,
Riccardo Di Stefano, boccia così l'ipotesi di un intervento in
arrivo da 1-1,5 miliardi di taglio del cuneo contributo. "Non
possiamo accettare stanziamenti ampiamenti insufficienti che non
producono alcun effetto", avverte. Per sostenere oggi le
imprese, più in generale, "c'è bisogno di tempi molto celeri e
forte determinazione del governo, che non vediamo".
"A noi piace affrontare questi temi con il massimo rispetto per
il Governo, ma con determinazione", dice ancora il leader dei
Giovani Imprenditori rispondendo ad una domanda sull'invito al
confronto che arriva dal Ministro del Lavoro sul tema della
necessità di aumentare i salari e sulla strada del taglio del
cuneo contributivo. Dopo l'acceso confronto tra industriali e
ministro degli ultimi giorni anche la 'base' degli industriali
under40 difende la proposta di via dell'Astronomia, quella di un
taglio strutturale del cuneo da 16 miliardi. "Abbiamo fatto una
proposta che può piacere o non piacere, convincere a non
convincere, però chiediamo che si parta da lì, che ci dicano
cosa non va in questa proposta perché noi abbiamo la
consapevolezza che sia l'unica ricetta da applicare in questo
momento" dice Di Stefano rispondendo a margine dell'iniziativa
'Voci. Visioni Orizzonti Culture Idee', organizzata dagli
industriali under 40 in Puglia.
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