(di Claudia Tomatis)
I mercati, con lo sguardo fisso
alla situazione in Ucraina, attendono per la prossima settimana
una serie di appuntamenti delle banche centrali. Prima tra tutte
la Fed, che mercoledì dovrebbe alzare i tassi di 25 punti base e
pubblicare le nuove previsioni economiche. Un aumento dei tassi
della stessa portata è previsto da parte della Bank of England,
giovedì, mentre per la Bce, il medesimo giorno, sono in
calendario una serie di discorsi di banchieri centrali, tra cui
la presidente, Christine Lagarde. Per la banca centrale russa
l'appuntamento è venerdì, mentre giovedì è in programma un
intervento di quella turca, che ha di fronte un'inflazione del
54,4%, in salita. A proposito di crescita economica, spia di un
eventuale rallentamento potrebbero essere, secondo alcuni
analisti, i dati di febbraio in arrivo martedì dalla Cina. Per
quanto riguarda le valute è prevista volatilità per il cambio
euro-dollaro, ma anche per il rublo, a causa dell'instabilità
geopolitica. La crisi causata dal conflitto in Ucraina peserà
ancora, secondo gli analisti, sui rincari dei prezzi
dell'energia, con petrolio e gas ancora volatili. Il greggio ha
sforato nella settimana appena trascorsa i 130 dollari al barile
e i future sul gas ad Amsterdam hanno toccato i 275 euro al MWh,
per poi tornare a scendere fino a quasi 130 euro. Tutti fattori
che spingono sull'inflazione, insieme alle difficoltà logistiche
e politiche che riguardano le materie prime, in alcuni casi a
causa delle sanzioni inflitte al Cremlino per cercare di fermare
l'attacco in Ucraina, e insieme ad alcune misure
protezionistiche unilaterali. Rincari che interessano anche
alcuni alimenti, a partire dal grano, che è arrivato a 400 euro
alla tonnellata.
Per quanto riguarda le Borse, festività il 14 e il 15 marzo
in Ungheria, il 17 in Bangladesh, Israele e Sri Lanka, il 18 in
Bangladesh, India e Israele. Tra le trimestrali attese, martedì
c'è Generali, mercoledì Snam e Diasorin, giovedì Terna, Webuild
e Enel.
Tra i dati macroeconomici più rilevanti, gli investitori
aspettano il 15 marzo la disoccupazione di gennaio nel Regno
Unito, l'inflazione di febbraio in Francia, la produzione
industriale di gennaio nell'Eurozona e dagli Usa, dove lunedì ci
sarà il cambio di orario, con le lancette spostate avanti di
un'ora, i prezzi alla produzione di febbraio. Il 16 marzo in
calendario l'inflazione di febbraio in Italia e le vendite al
dettaglio di febbraio begli Usa, il 17 del mese l'inflazione di
febbraio nell'Eurozona, i permessi edilizi di febbraio, le nuove
richieste di sussidi di marzo e la produzione industriale di
febbraio negli Usa. Il 18 arriveranno l'inflazione di febbraio e
decisioni sui tassi dal Giappone, la bilancia commerciale
dell'Eurozona e dagli Usa le vendite di case di febbraio, quando
sono previsti anche discorsi di membri della Fed
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