Febbraio ha registrato una nuova
contrazione del numero di richieste di mutui immobiliari, che
fanno segnare un calo del 22,5% rispetto al corrispondente mese
del 2021 malgrado un timido recupero su gennaio (+5,7%). Lo
afferma il barometro Crif sull'andamento delle richieste di
credito da parte delle famiglie.
Rimangono ad animare il mercato del credito alle famiglie i
prestiti, che nel complesso di finanziamenti personali e
finalizzati hanno visto un incremento delle richieste pari al
21,5% rispetto al febbraio dello scorso anno.
Nel dettaglio febbraio mostra una sostanziale continuità
rispetto ai mesi precedenti, con un aumento del 22,2% delle
richieste di prestiti finalizzati all'acquisto di beni e servizi
a fronte del +20,4% fatto segnare dai prestiti personali.
"La frenata delle surroghe continua a deprimere la domanda dei
mutui mentre la richiesta di prestiti resta sostenuta, specie
relativamente ai finanziamenti di importo contenuto, per i quali
resta ancora conveniente la rateizzazione dell'acquisto",
commenta Simone Capecchi, Executive Director di Crif, secondo il
quale "tuttavia le dinamiche generali dei mercati, condizionate
dal conflitto in Ucraina e da fattori quali il rialzo dei costi
dell'energia e delle materie prime, ci pone di fronte al
pericolo inflazione che potrebbe incidere negativamente sugli
impegni a lungo termine delle famiglie".
Così l'Osservatorio Hybrid Lifestyle, realizzato da Nomisma in
collaborazione con Crif, ha valutato l'evoluzione della spesa
delle famiglie alla luce proprio della spinta inflazionista:
nello specifico, nel 2022 solo il 9% degli italiani pensa di
acquistare una nuova abitazione concentrando il bilancio
familiare su altre voci di spesa, quali la salute e l'educazione
dei figli.
Nel mese di febbraio si riduce la frenata dell'importo medio dei
prestiti richiesti, che nell'aggregato di personali e
finalizzati si è attestato a 9.114 euro (-9,1% rispetto al
febbraio 2021).
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