L'avvio senza scivoloni di Wall
street non è bastato alle Borse europee per lasciare il terreno
pesantemente negativo generato dalla crisi ucraina e dal timore
di rialzo dei tassi: Parigi cede il 2,6%, Madrid due punti
percentuali e mezzo, Francoforte e Amsterdam il 2,4%, con Milano
in calo del 2,2% nell'indice Ftse Mib. In ribasso di due punti
percentuali sia il listino di Londra sia quello di Mosca.
Restano calmi lo spread Btp Bund (sui 167 punti base), l'euro e
il petrolio, con il gas sempre in rialzo del 4% sugli 80 euro al
Megawattora, mentre si registra qualche nuova tensione sull'oro
che sale dell'1% a 1.865 dollari l'oncia. Piatti sui mercati
internazionali delle materie prime i prezzi dei cereali,
nonostante l'Ucraina sia uno dei primi esportatori mondiali.
In questo contesto in Piazza Affari nel paniere a elevata
capitalizzazione i cali maggiori vengono accusati da Unicredit,
Iveco e Bper, che scendono di quattro punti percentuali. Deboli
anche Intesa e Mediobanca in ribasso di oltre il 3%, mentre si
muovono in chiara controtendenza Snam e Inwit, in rialzo di
qualche frazione oltre l'1%.
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