La Borsa di Milano dopo un avvio
positivo, rallenta e si appiattisce con il Ftse Mib che segna un
+0,2% a 27.545 punti. Ad incidere sul listino le vendite su
Unicredit (-2,1%) finita sotto i 14 euro mentre indiscrezioni la
indicano tra gli interessati alla russa Otkritie. Jefferies
ritiene che una eventuale acquisizione verrebbe accolta con
cautela e scetticismo dagli investitori a causa della situazione
politica complicata e dalle dimensioni della potenziale
transazione. Flessione anche per Tim (-0,95%) in attesa del cda
del 21 gennaio per la nomina del nuovo amministratore delegato.
Sempre sotto la lente Carige, che è allineata (-0,16% a 0,794
euro) agli 0,80 euro dell'offerta di Bper (-0,7%). Mentre si
conferma anche oggi la corsa di Popolare di Sondrio (+2,5%) data
dal mercato come ulteriore tassello di un terzo polo bancario
sotto la regia di Unipol (+0,63%). Tra gli altri titoli, in
evidenza Diasorin (+1,8%), Nexi (+1,3%), Eni (+1,34%) con il
petrolio che sale ancora (il Wti è 81,7 dollari al barile). Lo
spread tra Btp e Bund si riporta a 134 punti con il rendimento
del decennale italiano stabile all'1,3 percento.
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