Dopo l'esperienza dello smart
working di massa nei mesi più acuti della pandemia, "oggi
possiamo fare tesoro di questa esperienza pensando a nuovi
modelli organizzativi del lavoro: dalla trasformazione e
innovazione degli spazi di lavoro pubblico, alle dotazioni
informatiche portatili e tecnologie abilitanti del lavoro agile,
fino alla gestione dei dati e all'archiviazione documenti". E'
quanto sostiene Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform,
l'associazione di Confindustria che raggruppa le principali
aziende dell'Ict, in occasione della presentazione del Position
Paper dell'associazione dal titolo "Il lavoro agile:
organizzazione del lavoro e tecnologie, alcuni spunti per una
normalità inclusiva".
"Attraverso il Position Paper - spiega Gay - Anitec-Assinform
intende stimolare i policy makers sulle debolezze e le criticità
del lavoro e, in questo senso, nel documento abbiamo indicato
alcune direttrici di intervento che potrebbero migliorare la
transizione dal lavoro agile d'emergenza sperimentato durante la
pandemia al lavoro agile del futuro prossimo, già battezzato
come new normal delle relazioni di lavoro". Nel documento si
evidenzia, in particolare, come lo smart working apra "spazi di
opportunità per un management basato sulla fiducia e su rapporti
più orizzontali, così come, per un ridimensionamento delle sedi
aziendali e una migliore conciliazione vita-lavoro". Allo stesso
tempo, "se la normalizzazione del lavoro agile non fosse gestita
adeguatamente, rischierebbe di far affiorare criticità legate a
dinamiche di alienazione o isolamento dei lavoratori,
emarginazione di quelli fragili e sovraccarico delle lavoratrici
dovuto alla sovrapposizione tra lavoro domestico e lavoro
aziendale"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA