Restano in rosso le principali
Borse europee, nonostante le parole del presidente russo,
Vladimir Putin, abbiano rassicurato sulle forniture di gas. La
materia prima ha reagito in calo, con future Ice olandese Ttf
(Title transfer facility) sceso a 105,5 euro a megaWatt all'ora
(-7,2%), dopo avere toccato oltre i 160 euro, e l'inglese Ice
Npb (National balance point) a 274 pence (-6,8%). Continua
l'inversione di rotta del greggio (wti -1,7%) a 77,5 dollari al
barile e col brent a 81,2 dollari. Sui mercati continuano però a
prevalere timori inflattivi, secondo quando sostengono gli
analisti, in vista del tapering, ovvero la stretta sugli aiuti
da parte delle banche centrali. In Europa la peggiore è ancora
Madrid (-1,3%9, seguita da Francoforte (-1,2%), Parigi (-1%) e
Londra (-0,9%). Sulla stessa linea Milano (-1%), con lo spread
Btp-Bund fermo a 106,7 punti e il rendimento del decennale
italiano allo 0,88%.
L'indice d'area del Vecchio continente, Stoxx 600, cede quasi
lo 0,9%. Male tutti i petroliferi, soprattutto Equinor (-3,7%) e
Galp (-4%). Giù le auto, iniziando da Renault (-3,5%) e Porsche
(-3,4%). Si riprende qualche banca, come Hsbc (+3,7%) e Bank
Polska (+1,8%), mentre il resto del panorama è sofferente, con
esempi come Bawag (-8,1%)e Nordea (-2,3%). Tra le industrie
mineralogiche una serie di tonfi, come nell'acciaio, per
Thyssenkrupp (-9,3%) e Arcelor Mittal (-3,7%), nell'alluminio
per Norsk Hydro (-4,5%), e nel rame per Antofagasta (-5,5%9 e
Kghm Polska Miedz (-4,3%)
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