Gli incubatori per startup nascono
nei primi anni 2000 negli Stati Uniti ed Enrico Gasparini è
considerato uno dei pionieri del settore in Italia. Dopo 18 anni
"siamo arrivati al periodo della consapevolezza del lavoro che
noi svolgiamo come incubatori e acceleratori: oggi Digital Magic
è il primo incubatore in Italia, svolgiamo un ruolo strategico
perchè siamo il punto di connessione tra talento e la
possibilità che diventi impresa e un'impresa di successo". Così
Marco Gay, amministratore di Digital Magics che ha varato un
nuovo piano industriale e un aumento di capitale per sostenere
le start up che ha in portafoglio, spiega in un'intervista
all'ANSA come colmare il gap.
"Questa consapevolezza oggi ci porta a crescere come azienda
e a dare un reale contributo all'innovazione di un settore,
(quello delle start up, ndr). La prima volta che il tema delle
startup è diventato un argomento all'attenzione del Governo era
il 2012 con il ministro Passera, da lì molti passi sono stati
fatti in avanti e oggi la consapevolezza è corroborata anche dal
ruolo che Cdp sta mettendo nella crescita di questo settore.
Siamo molto contenti - aggiunge Gay - di essere partner di
iniziative e investitori insieme in molte startup". Il gap con
gli Usa è ancora grande ma "sono due ecosistemi differenti, una
variabile è l' investimento in capitale di rischio: in questo
2021 finalmente si supererà il miliardo di investimenti in
startup innovative ma siamo comunque 6 volte inferiori alla
media europea e decisamente inferiori agli investimenti di
capitale di rischio negli Usa".
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