Fra i 25,8 milioni di italiani che
vivono in una casa di proprietà il 68% ha un reddito sotto i
26.000 euro lordi annui e 8 su 10 hanno contratto un mutuo per
acquistarla. È quanto emerge da un'analisi di Elexia, studio di
40 avvocati e commercialisti di Milano, Roma e Firenze.
Due terzi (66%) dei proprietari hanno più di 50 anni, ed
proprietari sotto i 30 anni sono solo il 3%. Fra chi possiede la
casa gli uomini sono il 52%, le donne il 48%.
Il profilo tipo dei proprietari, rivela l'indagine Elexia,
appartiene alle classi di reddito medio-basso. Circa un quinto
dei proprietari di case ha redditi inferiori a 10.000 euro lordi
annui. E il 94% ha introiti annuali fino a 55.000 euro. Solo
il 3% vanta proventi oltre i 75.000 euro.
Circa il 42% dei proprietari di abitazioni ha come fonte
principale un reddito da lavoro dipendente, in media 28.400 euro
lordi. Il 40,4% ha una pensione (in media circa 20.480 euro). I
lavoratori autonomi sono l'11%, con un reddito medio di 29.800
euro. Solo il 6% dei contribuenti proprietari ha i proventi da
fabbricati come fonte principale di introito.
Negli ultimi 10 anni, peraltro, i prezzi delle abitazioni in
Italia sono scesi in media del 20%, a differenza di quanto
accaduto in Europa, dove sono cresciuti del 20%. I mutui sono
invece in costante crescita e hanno superato i 406 miliardi di
euro.
"Il comparto immobiliare sta dando un grande impulso alla
ripresa anche grazie alle agevolazioni fiscali per
ristrutturazioni e risparmio energetico", osserva Andrea
Migliore, avvocato partner di Elexia, specializzato in campo
immobiliare, "Milioni di italiani hanno pagato mutui per decenni
per comprare la casa in cui abitano. Sui proprietari gravano già
ingenti costi di gestione e manutenzione e un'elevata
tassazione. Ulteriori aggravi rischiano di frenare il settore e
penalizzare anche chi la casa vuole acquistarla per viverci".
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