"L'economia italiana sta
accelerando nel recupero degli effetti negativi del lockdown e
le fonti ufficiali correggono verso l'alto le previsioni di
crescita del Pil, ma il mercato dell'auto continua a essere in
grave difficoltà". Lo sottolinea il Centro Studi Promotor in una
nota nella quale ricorda che nel semestre "mancano all'appello
ben 198.434 autovetture che valgono un fatturato di 3,69
miliardi di euro e un gettito Iva di 813 milioni".
"Se si proietta il risultato dei primi sei mesi sull'intero
2021 - spiega il Csp - emerge poi che il volume delle
immatricolazioni dell'intero 2021 potrebbe attestarsi a quota
1.566.000 con una perdita, rispetto al 2019, di 351.022 unità e
con un conseguente calo di fatturato (Iva esclusa) di 6,53
miliardi di euro e un minor gettito Iva di 1,43 miliardi di
euro. Non si tratta di uno scenario positivo e, per giunta,
perché si realizzi occorre che nel secondo semestre il mercato
possa contare su incentivi analoghi a quelli prenotabili fino
all'8 aprile. Impegni in questo senso sono stati assunti da
esponenti di Governo e del Parlamento, ma al momento non si sa
ancora se questi incentivi essenziali per evitare un tracollo
del mercato verranno o meno adottati". Dall'inchiesta
congiunturale del Centro Studi Promotor risulta che il 77% degli
operatori valuta bassa in giugno l'affluenza nei saloni di
vendita, il 74% considera basso, sempre in giugno, il livello di
ordini, mentre il 58% si attende nuovi cali nelle vendite. Il
clima di fiducia degli operatori è crollato a quota 24,9, un
livello che non si vedeva dai tempi della crisi mondiale del
2008 innescata dal fallimento di Lehman Brothers.
"In questo quadro - commenta Gian Primo Quagliano,
presidente del Centro Studi Promotor - il Governo, che ha già
manifestato l'intenzione di utilizzare il Pnrr anche per il
rilancio del comparto dell'auto, dovrebbe rompere gli indugi e
adottare un sistema di incentivi per l'acquisto di auto volti a
sostenere la domanda fino al rilancio duraturo del settore".
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