Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Visco: no rischi di Italexit ma su mercati pesano le parole

Visco: no rischi di Italexit ma su mercati pesano le parole

'L'economia globale in rallentamento, rischi dazi'

07 dicembre 2018, 18:14

Redazione ANSA

ANSACheck

Ignazio Visco - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ignazio Visco - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ignazio Visco - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Il rischio di un'uscita" dell'Italia dall'euro a differenza della situazione del 2012 "non esiste, anche se i mercati non la pensano così stimolati da letture e dichiarazioni poco approfondite", ha detto il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco a un evento del Mattino.

 "Ora le prospettive sono in rallentamento, l'economia globale è più debole di quanto ci si aspettasse anche a livello degli organismi internazionali a inizio 2018", ha detto il governatore della Banca d'Italia citando i problemi dei paesi emergenti e i rischi al commercio internazionale e agli investimenti dalle politiche protezionistiche di diversi paesi come gli Stati Uniti.

"Il costo alto del debito, se nel breve termine è sostenibile, nel lungo tende determinare una caduta delle attività finanziarie" detenute dai risparmiatori sia direttamente che indirettamente", afferma Visco sottolineando anche i "maggiori costi della raccolta delle banche" determinano così "un circolo negativo". "Per questo parliamo tanto di spread che deve calare, e non è vero che non lo facevamo nel 2012 (all'epoca della crisi del debito sovrano ndr), lo facevamo anche allora".

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza