È partito oggi a Braunschweig, in
Germania, il processo a Volkswagen, per il dieselgate: un
procedimento giudiziario che al colosso dell'auto tedesca
potrebbe costare fino a 9 miliardi di euro, per non aver
informato in tempo i mercati sulla truffa commessa truccando i
motori diesel, per barare sui dati sulle emissioni dei gas di
scarico. Ma le prime battute del processo hanno incoraggiato la
compagnia: se l'avvocato dei querelanti afferma che già nel
giugno 2008 il colosso di Wolfsburg avrebbe dovuto ammettere di
non dominare la tecnologia delle emissioni sul diesel, il
giudice che presiede il processo ha invece avvertito che la
rivendicazione potrebbe essere prescritta per il periodo di
tempo che va fino a metà del 2012.
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