Via libera dal Cda di Veneto Banca all'aumento di capitale e all'ingresso di Atlante. Lo conferma la banca in una nota confermando la forchetta di prezzo e precisando che "l'operazione risponde al precipuo fine di evitare un possibile rischio sistemico e di limitare al massimo l'impatto per le economie dei territori nei quali opera l'Istituto". Il cda ha approvato la forchetta di prezzo per l'aumento di capitale da 1 miliardo di euro, riconoscendo l'intervallo di valore di 0,1-0,5 euro per azione.
"Livello reputazionale, fiducia, raccolta e liquidità sono in continua discesa e l'ambiente è pesante da tagliare con il coltello": Lo ha detto oggi il vice presidente di Veneto Banca, Giovanni Schiavon, commentando l'esito del Consiglio di amministrazione di ieri che si è concluso a notte inoltrata e convocato, in particolare, per fissare la "forchetta" del valore delle azioni dell'istituto. "In zona Cesarini noi del nuovo Cda abbiamo cercato di fare il possibile - ha aggiunto - ma in un mese di più non si poteva fare e dagli advisor abbiamo avuto la chiara indicazione su come sia percepita questa banca nel mercato".
Inoltre "la Bce continua a dare indicazioni inderogabili dalle quali il Cda non può discostarsi". Questo, ha evidenziato tuttavia Schiavon, non significa "che non ci siano ancora margini per raccogliere fra i grandi soci il 25% del capitale necessario alla quotazione, però la strada è in salita". Il vice presidente ha anche annunciato che probabilmente non rimarrà ancora a lungo nel Cda a causa della "attività di dossieraggio attuata nei suoi confronti, indegna di un paese civile". Il riferimento è a notizie di stampa pubblicate nei giorni scorsi secondo le quali Schiavon, in anni recenti, sarebbe stato il destinatario di costosi "omaggi" da parte dei precedenti vertici di Veneto Banca.
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