(di Stefano Secondino)
Polemiche e botta e risposta a distanza tra Ministero, Regione
e ambientalisti sulle trivelle in Adriatico.
Se da una parte, infatti, il ministro Guidi rassicura che in
Adriatico non e' stata autorizzata alcuna trivellazione,
dall'altra arriva immediata la risposta del Governatore della
Puglia, Emiliano, che annuncia il ricorso della Regione,
sottolineando inoltre di non essere stato avvisato dal Ministero
che ''sarebbe stata concessa la dodicesima autorizzazione alle
prospezioni finalizzata alla ricerca di idrocarburi in Puglia''.
Nell'Adriatico non è stata autorizzata alcuna trivellazione,
sostiene il ministro Guidi - le proteste di ambientalisti e
Regioni sono solo un polverone. Per la Guidi, i permessi sono
solo per prospezioni e sono oltre le 12 miglia dalla costa.
Ma i comitati anti-trivelle chiedono una moratoria immediata
di tutte le attività offshore. Dopo il governatore della Puglia,
Michele Emiliano, anche il suo collega del Veneto, Luca Zaia, ha
promesso battaglia contro i petrolieri. E il verde Angelo
Bonelli chiede l'intervento del capo dello Stato: ''Rivolgiamo
un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella
affinché faccia sentire la sua voce contro lo scempio a cui
rischiano di andare incontro i mari italiani e le Isole Tremiti,
che non solo sono un bene comune di tutti i cittadini italiani,
ma che rappresentano un patrimonio naturalistico unico''
"Un polverone pretestuoso e strumentale: non c'è nessuna
trivellazione - ribadisce il ministro Guidi -. Il permesso di
ricerca concesso alla società Petroceltic (di fronte alle isole
Tremiti in Puglia, n.d.r.) riguarda soltanto, e in una zona
oltre le 12 miglia, la prospezione geofisica e non prevede
alcuna perforazione che, comunque, non potrebbe essere
autorizzata se non sulla base di una specifica valutazione di
impatto ambientale".
Intanto la Regione Puglia presenterà ricorso per conflitto di
attribuzione con riferimento al modo in cui l'emendamento alla
legge di stabilità presentato dal Governo ha inciso sullo
Sblocca Italia: non assecondando la volontà referendaria, ma in
senso opposto. "In nessuna occasione - ha detto Emiliano - sono
stato avvisato dal ministero dello sviluppo economico che in
data 22 dicembre 2015 sarebbe stata concessa la dodicesima
autorizzazione alle prospezioni finalizzata alla ricerca di
idrocarburi in Puglia".mento No Ombrina (Abruzzo), Trivelle Zero
Marche e Trivelle Zero Molise, "il permesso di ricerca
rilasciato davanti alle Tremiti e a Termoli alla Petroceltic è
solo un assaggio amaro e tra poco sarà un vero e proprio far
west", con "decine di titoli minerari già rilasciati". "E'
necessaria una moratoria immediata - concludono i comitati -, si
tratta di settimane".
Il governatore veneto, Luca Zaia, rincara la dose:
"combatteremo al fianco delle altre Regioni in ogni sede", per
"fermare questo pericoloso scempio, i cui rischi superano di
gran lunga i presunti benefici". Zaia apre un fronte anche
sull'altra sponda dell'Adriatico: occorre, dice, "adoperarsi in
campo internazionale perché finiscano le trivellazioni in
Croazia".
Il 22 dicembre il Ministero dello Sviluppo economico ha
autorizzato una serie di ricerche petrolifere in alcuni tratti
di Adriatico: l'Ombrina in Abruzzo, le isole Tremiti e il Golfo
di Taranto in Puglia, l'isola di Pantelleria in Sicilia. Il
giorno dopo, 23 dicembre, il parlamento ha approvato la Legge di
Stabilità, che vieta le trivellazioni entro le 12 miglia dalla
costa, ma permette lo sfruttamento dei giacimenti già
autorizzati.
La Cassazione aveva autorizzato sei referendum contro le
trivelle, presentati da dieci Regioni. Di fronte al cambiamento
della legge, la Corte ha dovuto riesaminare le richieste (i
comitati dicono che il governo l'ha fatta modificare apposta).
La Cassazione ha dato l'ok a un solo referendum, quello contro
la proroga delle concessioni per tutta la durata del giacimento.
Sull'ammissibilità di questo referendum dovrà pronunciarsi ora
la Corte Costituzionale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA