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Netflix patteggia per 'La Regina degli Scacchi'

Netflix patteggia per 'La Regina degli Scacchi'

Dopo causa per "sessismo" della leggenda ex Urss Gaprindashvili

NEW YORK, 07 settembre 2022, 19:00

di Alessandra Baldini

ANSACheck

La regina degli scacchi - RIPRODUZIONE RISERVATA

La regina degli scacchi - RIPRODUZIONE RISERVATA
La regina degli scacchi - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Investita nei giorni scorsi da una causa legale per la sua serie "Inventing Anna", Netflix patteggia ora per uno scivolone "sessista" dei suoi sceneggiatori di "La Regina degli Scacchi". Gli avvocati dell'ex campionessa sovietica Nona Gaprindashvili hanno ritirato la denuncia contro il gigante dello streaming che aveva messo in giro la "devastante falsità" secondo cui, nel corso della sua lunga carriera, la georgiana Nona non si era mai battuta contro scacchisti maschi. La frase incriminata era arrivata in chiusura dell'ultima puntata quando la protagonista americana, Beth Harmon, sconfigge a Mosca un rivale maschio e un annunciatore spiega che l'avversario l'ha sottostimata perché donna. L'accordo, la cui entità monetaria non è stata rivelata, arriva dopo un anno dalla querela per diffamazione presentata dalla 81enne Gaprindashvili che aveva chiesto cinque milioni di dollari di danni. Nella realtà la prima donna a conquistare il titolo di Grand Master si era scontrata con vari rivali uomini: una sessantina almeno fino al 1968, che è poi l'anno in cui è ambientata la serie, e una volta addirittura poco prima della messa in onda della puntata incriminata. Battuti dalla leggenda della scacchiera georgiana erano stati almeno tre campioni del mondo: i Grand Master Mikhail Tal, Boris Spassky e Viswanathan Anand. "Siamo felici che la questione sia stata risolta", ha detto Alexander Rufus-Isaacs, che rappresenta la campionessa.
    Soddisfatto, alla fin fine, anche Netflix, i cui legali in corte avevano invocato il Primo Emendamento "a tutela della libertà artistica di introdurre la frase in una serie di fiction in cui tra l'altro venivano affrontati temi di interesse pubblico tra cui le sfide che le donne si trovavano davanti quando, negli anni Sessanta, dovevano gareggiare nel mondo degli scacchisti di elite dominato dagli uomini". Basata sul romanzo del 1983 di Walter Tevis e interpretata da Anya Taylor-Joy, "La regina degli scacchi" è diventata la serie limitata di maggior successo di successo per Netflix: ha vinto due Golden Globe e 11 Emmy e potrebbe essere presto adattata in un musical. L'accordo toglie una patata bollente dalle mani degli avvocati del colosso dello streaming: Netflix è stata denunciata nei giorni scorsi da Rachel Williams, una reporter di 'Vanity Fair' che si è sentita diffamata per come il suo personaggio è stato descritto nella serie sulla truffatrice Anna Sorokin "Inventing Anna"

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