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Tommaso Paradiso, un disco per sentire ciò che mi piace

Tommaso Paradiso, un disco per sentire ciò che mi piace

Esce album solista Space Cowboy. "TheGiornalisti? Sono sempre io"

ROMA, 01 marzo 2022, 19:46

di Claudia Fascia

ANSACheck

Tommaso Paradiso, la cover di Space Cowboy - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tommaso Paradiso, la cover di Space Cowboy - RIPRODUZIONE RISERVATA
Tommaso Paradiso, la cover di Space Cowboy - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lasciatosi definitivamente alle spalle il capitolo TheGiornalisti, la band abbandonata nel 2019 con la quale ha raggiunto la popolarità, e messa da parte anche la pandemia che ha rallentato i suoi progetti, Tommaso Paradiso è pronto a pubblicare il suo primo disco solista: il 4 marzo esce infatti Space Cowboy, al quale seguirà l'omonimo tour, riprogrammato nei teatri a partire dal 25 marzo, con una doppia data a Jesolo. "Space Cowboy - racconta, ammettendo come sia strano parlare di 'cose frivole' mentre a pochi chilometri da noi succede il disastro - è un disco in cui volevo far sentire la canzone nella sua essenza più pura, svuotata da arrangiamenti, sintetizzatori. Per realizzarlo mi sono chiesto: cosa piace a me nella musica? Cosa voglio ascoltare? E questo è il risultato: un album per sentire quello che non sento in giro. E' la stessa motivazione che Paolo Sorrentino, con il quale mi confronto spesso, dà al suo cinema".

Tante le citazioni, nei testi e nella musica, passando per la letteratura e il cinema. Da Carlo Verdone ai Kasabian, da Vasco Rossi agli Strokes, passando per il basso di John Lennon negli anni da solista. "Ho scopiazzato qua e là - dice Paradiso senza remore -, del resto tutti gli artisti che amo, da Quentin Tarantino a Pablo Picasso, hanno molto copiato e citato. E' strano come le cose che mi piacciono di più sono quelle che me ne ricordano altre". Il brano che dà il titolo al lavoro "ben rappresenta il manifesto del disco ed è quello che sono io in questo momento. E' il mio testamento - spiega il cantautore romano che si commuove al pensiero di un amico scomparso recentemente al quale è ispirata E' solo domenica -. La voglia di fare l'americano, ma nel cuore c'è Vasco, un padre nel bene e nel male. L'America è sempre un orizzonte per noi, è il sogno, ma il disco afferma anche tutta la mia fierezza di essere nato nella melodia e nella drammaturgia italiana. Siamo tutti figli di Lucio Dalla che guardiamo da sognatori all'America". Un disco nato durante la pandemia che svela senza pudori sentimenti e pensieri che si sono susseguiti, come la paura, la solitudine, l'incertezza, la perdita, la ricerca di serenità. Come il brano che apre il disco, Guardarti andare via. "Ad un certo punto si è fermato tutto. E io sono rimasto nella mia camera da letto a guardare il soffitto. E' un attacco d'ansia che mi ha fatto scrivere questo brano".

Nel disco anche una collaborazione in Amico Vero con Franco 126. "Siamo davvero amici. Coma anche con Calcutta, con il quale da tempo ci dicono che dovremmo fare una sorta di Banana Republic. Perché no?". Inutile chiedergli che differenza ci sia tra il Tommaso Paradiso di oggi, solista, e il Tommaso Paradiso frontman dei TheGiornalisti. "Nessuna: solo il nome. I dischi li facevo io allora come oggi. Con Dario Faini, Matteo Cantaluppi, Federico Nardelli, Takagi e Ketra. Adesso è lo stesso", sostiene senza pura di essere smentito, tagliando completamente fuori i suoi ex compagni. Anche su Sanremo ha le idee chiare: "Da concorrente non andrò mai in gara al festival. In generale non farò mai una gara canora e non so come mai quest'anno sia uscito il mio nome". Poi si dice favorevole all'uso del playback, come già fatto in passato, in particolare per tutelare gli interpreti più "deboli". "E' il festival della canzone italiana - è la posizione di Paradiso -. O siamo a The Voice e valutiamo interpretazione o valutiamo il brano. La musica va fatta dal vivo, ma magari arriva il ragazzino e viene ucciso dall'odio dei social perché stona". Intanto tra i tanti progetti anche l'uscita al cinema, il 26, 27 e 28 aprile, di Sulle nuvole, il primo film da regista di Paradiso, storia d'amore e musica che vede come protagonisti gli attori Marco Cocci e Barbara Ronchi. "La mia vera passione è il cinema. So tutto di Kubrick. E metto quel mondo delle immagini nelle canzoni: la mia musica è ispirata al cinema".

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