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Coronavirus: libraio, bene riaprire,libro farmaco dell'anima

Coronavirus: libraio, bene riaprire,libro farmaco dell'anima

Fabio Masi, spero iniziative su consegne a domicilio proseguano

GENOVA, 11 aprile 2020, 18:51

Redazione ANSA

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"Siamo ben contenti che ci facciano riaprire. Consideriamo il libro un bene essenziale: è un farmaco dell'anima. E' un 'prodotto' culturale fondamentale, trovo anzi che sia stato assurdo chiudere le librerie". A parlare, in vista della riapertura possibile da martedì in base all'ultimo dpcm, è Fabio Masi, 'storico' libraio genovese, con diverse librerie, 'L'amico ritrovato' nel capoluogo ligure, con l'attigua iniziativa de 'L'amico immaginario' rivolta all'infanzia, e poi L'ultima spiaggia' presente sia a Camogli (Genova) che sull'isola di Ventotene. Racconta che probabilmente la giornata di martedì servirà per preparare al meglio il negozio, in modo che la sicurezza sia massima. "Fino alla 'fase 2' andremo ad aprire le librerie di Genova e Camogli noi tre datori di lavoro - spiega -. Spero poi che quella di Ventotene possa riaprire a fine giugno, inizi di luglio", difficile far previsioni. "In questa fase avremo un orario ridotto e probabilmente saremo chiusi al sabato. Non vogliamo offrire un pretesto per scelte non oculate". Nelle ultime settimane di chiusura, dall'11 marzo, "siamo riusciti a tamponare il calo di vendite attraverso iniziative come 'Libri da asporto' e 'Libri con le ali', che ci hanno consentito di spedire a casa senza costi aggiuntivi i libri a chi ne faceva richiesta, altrimenti sul mercato ci sarebbe stato solo Amazon".
    "Non potevamo reggere a lungo una chiusura prolungata", racconta.
    Quanto alla perplessità o contrarietà di alcuni librai sulla riapertura, "ho considerazione dei colleghi che decideranno di restare chiusi - dice Masi -. Comprendo i lloro punto di vista.
    Il mio è che il nostro è un ruolo importante e che dobbiamo anche farci carico dei rischi" connessi. "Mi spiace che ci si divida sempre e non si riesca a fare ragionamenti più articolati", aggiunge. Più in generale sulle riaperture, "bisognerebbe iniziare a ragionare in termini di territorio - racconta -. Trovo assurdo che in paesi dove si hanno zero contagi non si sia dato modo alle librerie presenti di non restare aperti". Per il futuro "mi auguro che queste iniziative dei 'Libri da asporto' e dei 'Libri con le ali' possano continuare anche nella normalità".
   

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