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Nome in codice: Renata, l'ultima eroina della Resistenza

Nome in codice: Renata, l'ultima eroina della Resistenza

Carlini racconta la storia straordinaria di Paola Del Din

ROMA, 20 aprile 2023, 14:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Patrizio Nissirio) ALESSANDRO CARLINI - NOME IN CODICE: RENATA, STORIA DI PAOLA DEL DIN, COMBATTENTE DELLA RESISTENZA E AGENTE SEGRETO (UTET, PP. 290, 17,50 EURO). Ad agosto compirà cent'anni ed è una delle ultime testimoni dirette della Resistenza: Paola Del Din, Medaglia d'oro al valor militare, era una giovane studentessa di Lettere quando la Seconda guerra mondiale e l'occupazione dell'Italia dopo l'8 settembre 1943 la trascinarono in qualcosa di enorme e violento. Lasciò gli amati libri e imbracciò le armi, scendendo in campo contro i nazifascisti, da patriota (non ama il termine partigiana) nelle fila dell'eroica Brigata Osoppo, in Friuli Venezia Giulia.
    Ma anche come agente dei servizi britannici dello Special Operations Executive (Soe), per i quali sarà nota con il nome in codice Renata, in onore del fratello Renato, ucciso durante un assalto a una caserma dei repubblichini nel 1944. Una missione e un ruolo pericolosissimi che la portarono persino a paracadutarsi oltre le linee nemiche dopo un addestramento di qualche giorno.
    L'incredibile vicenda di Del Din viene per la prima volta narrata nella sua interezza in 'Nome in codice: Renata' di Alessandro Carlini, giornalista e scrittore da sempre legato ai temi che ruotano attorno alla Seconda Guerra Mondiale, come nei suoi romanzi ferraresi Gli sciacalli e Il nome del male, basati sui documenti inediti del magistrato Antonio Buono. Nato dopo lunghe interviste con la protagonista a Udine ma anche dalla lettura di documenti britannici finora inediti, il libro, pur essendo un racconto della realtà drammatica di quegli anni, è avvincente come un romanzo: vediamo l'Italia dilaniata e sofferente di quegli anni, condividiamo il coraggio e la determinazione di Paola, le tensioni tra le formazioni della Resistenza, il sollievo per la fine della guerra e dell'occupazione.
    Ma le pagine coinvolgono anche perché sono un racconto in prima persona dell'autore: l'emozione di trovarsi a dialogare con una testimone della Storia del calibro di Del Din, il tatto che serve a toccare certi ricordi dolorosi, le sue riflessioni personali su quei racconti, su quei luoghi e le risposte a volte sfuggenti ai tanti perché le cose andarono in un modo e non in un altro. Nell'approssimarsi del 25 aprile 'Nome in codice: Renata' è a dir poco una lettura essenziale. Per capire, non dimenticare e - in questi tempi difficili - ascoltare le parole di Paola, che seppe guardare oltre le ferite del conflitto: "Non si può continuare a distruggere: si deve costruire".
    Nome in codice: Renata verrà presentato per la prima volta domani, 21 aprile alle 17, al Comune di Udine, presso il Salone del Popolo di Palazzo D'Aronco. Paola Del Din e l'autore dialogheranno sui contenuti del libro assieme al Direttore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini.
   

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