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Apre a Roma il Fondo Camilleri, un vero tesoro di cultura

Apre a Roma il Fondo Camilleri, un vero tesoro di cultura

Franceschini, un regalo alla cultura e agli italiani

TRIESTE, 07 giugno 2022, 18:43

di Francesco De Filippo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Fondo Camilleri non è un semplice archivio dove sono custoditi cartoline, appunti scritti a mano, foto di decine di anni fa i cui protagonisti sono scomparsi da tempo e si fa fatica a riconoscerli. Al contrario, è un ricco compendio - vivo - di oggetti e testimonianze che, opportunamente studiati, consentono la ricostruzione della formazione di un intellettuale raffinatissimo e raro, quell'Andrea Camilleri che ha sintetizzato nella sua figura di scrittore e uomo, il pensatore critico, spesso affilato, e il divulgatore popolare, trasversale, che "produce" cultura alta e bassa, che piace indifferentemente al proletario e al manager.
    Dunque, avrebbe sorriso il Maestro questo pomeriggio nel vedere nel delizioso locale di via Corridoni, dove è stata tassonomicamente sistematizzata ogni tappa e pensiero della sua vita, i presenti a mento in su, a decrittare la sua calligrafia su un appunto della sua prima regia, il macellaio affianco al celebre editor, le autorità con i bambini, gli amici di sempre che lo hanno amato nell'ombra e continuano a farlo, con coloro per i quali l'occasione era troppo ghiotta per non trovarsi davanti a una telecamera. Li avrebbe guardati tutti bonariamente, con quel distacco che hanno coloro che hanno capito qualcosa in più e sono giunti a uno stadio oltre l'adrenalina del successo, l'invidia, uno stato di nirvana alla occidentale fatto di saggezza e appagamento. E' questo stato - e non l'esigenza in vita di assicurarsi di essere perennemente ricordato - che aveva lasciato la volontà di far allestire un archivio sulla sua vita, compito che le figlie Andreina, Elisabetta e Mariolina - e l'amata moglie Rosetta - hanno eseguito con rapidità ed efficacia.
    Il ministro della Cultura Dario Franceschini lo ripete tre volte, una per ciascuna figlia: "Grazie grazie grazie" per "questo regalo fatto al Paese". Lodando "la passione politica che contraddistingueva lo scrittore, anche con tono duro, molto critico". E se la famiglia ha donato il Fondo alla città e all'Italia, Franceschini ha preso un impegno: "Lavoriamo insieme perché sia continuativa l'attività del Fondo e non pesi solo su di voi", e poi "un domani alla casa. I viaggiatori che vanno in giro per il mondo vanno a cercare la casa dell' artista. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si è soffermato proprio sul concetto del dono: è "un ennesimo atto d'amore" tra Andrea, il suo Paese e Roma, ricordando la "purezza del pensiero e della libertà", "agire corrisposto da grandissimo amore". Un uomo animato da "straordinaria passione civica". Il Fondo può essere una piattaforma culturale nella "ricostruzione dell'Italia, nella ricostruzione del modello sociale del Paese, che parte dal rilancio dell'impianto costituzionale", ha sostenuto Zingaretti. Infine, l'archivio è la sola possibilità per "le generazioni future, che non hanno il ricordo di Camilleri, di entrare nella sua vita, nella sua formazione".
    Affettuoso il ricordo dell'ex direttore di Radio Tre Marino Sinibaldi: "E' stato un vero servizio pubblico in questo Paese".
    Si spende il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: "Un meraviglioso dono fatto a Roma e a tutti gli appassionati della letteratura. Parteciperemo per valorizzare questo straordinario laboratorio, per vedere come si forma un intellettuale e le gemme che vi si trovano". Insomma, l'archivio, come ha detto l'editore Antonio Sellerio, "testimonia che Andrea Camilleri prima di diventare famoso era già una figura centrale nel panorama della cultura italiana" Semplici e sobrie, come sempre in famiglia, le figlie: "Vogliamo ringraziare nostro padre". Sei sempre tra noi, Maestro. 

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