"Sono onorata di ricevere questo
riconoscimento, che tra l'altro mi affianca a due dei miei
autori preferiti". Lo ha detto a Taormina la Premio Nobel Olga
Tokarczuk - tra i grandi ospiti dell'11/ma edizione di Taobuk,
il festival cultural-letterario ideato e diretto da Antonella
Ferrara - vincitrice del Taobuk Award 2021 per l'Eccellenza
Letteraria assegnato in questa edizione anche a Emmanuel
Carrère e David Grossman.
La scrittrice e poetessa polacca ha poi aggiunto: "Sono felice
di essere in questo luogo, apparentemente così esotico e
lontano, ma che invece sento appartenermi molto, e sono sempre
sorpresa di trovare persone che conoscono i miei libri, che
leggono e comprendono profondamente le mie parole".
La Tokarczuk si è soffermata sul periodo segnato dalla pandemia
tra timori, paura, momenti di riflessione e di commozione. "Il
mio mondo di parole, quelle che appartengono a questo tempo,
quello della pandemia, ha disegnato una separazione. Le parole
terribili che mi suscitano brutti pensieri, e pessime
associazioni, come chiusura, frontiere, prigioni, pericolo.
Dall'altra parte invece hanno trovato spazio quelle positive,
come tranquillità, riflessione, l'immagine di un mondo fatto di
legami, di reti" ha detto.
"Mio figlio è nato nell'Europa unita, della libera circolazione
e ha subito uno shock durante la pandemia da cui si sta
riprendendo solo ora: è terribile che i cittadini siano frenati
negli spostamenti nel nome della difesa. La cosa più feroce che
abbiamo subìto è proprio la chiusura delle frontiere tra le
nazioni. Non mi aspettavo che le società si sottomettesse così
facilmente alle necessità di sicurezza. Da un lato è commovente
che davanti ad un rischio la gente si stringa e muova un'energia
che chiede protezione. Ma questo eccesso di fiducia nelle regole
è stato preso come una sperimentazione da parte di certi
politici: basti pensare a quello che è potuto accadere in
Polonia con l'aborto. Il governo polacco non ha perso tempo e
con una legge straordinaria ha cancellato questa importante
conquista. I cittadini devono continuare a vigilare" ha spiegato
la Nobel.
In questo momento "sto osservando il mio personale processo di
invecchiamento, la separazione fra me e la morte, il tempo che
ancora ho a disposizione, la fragilità nella nostra esistenza. È
un tema con cui la letteratura, e ciascuno, dovrebbe misurarsi"
ha raccontato. E annunciato che uscirà in Italia nel 2022, per
Bompiani, 'I libri di Jacob', un lavoro di grande complessità
che ha richiesto molto tempo per essere tradotto.
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