(di Daniela Giammusso)
Oltre il 90% delle librerie italiane
"colpite" dall'emergenza Covid, con un peggioramento
dell'andamento economico della propria attività proprio a causa
della pandemia, e oltre l'84% in difficoltà nel fare fronte al
proprio fabbisogno finanziario, come pagare i dipendenti,
provvedere a bollette e affitti, sostenere gli oneri
contributivi e fiscali. È l'allarme lanciato dal primo
Osservatorio Ali Confcommercio, in collaborazione con l'Istituto
demoscopico Format Research, sulle librerie in Italia,
presentato oggi alla 76/a Assemblea dell'Associazione Librai
Italiani.
"Secondo le nostre stime - rincara la dose il presidente di Ali
Confcommercio, Paolo Ambrosini - nel periodo marzo-aprile si
profilano ben 140 milioni di minor fatturato, pari a circa 45
milioni di euro di mancati utili lordi. Un macigno
pesantissimo", dice, che grava tutto sulle 3.670 librerie
contate dall'Osservatorio (231 in meno negli ultimi cinque anni)
e sui loro 11 mila addetti. Con Lazio, Lombardia e Piemonte
prime per numero di esercizi (il 25% è al Nord Ovest, 18% al
Nord Est, 26% al Centro e 31% al Sud).
In questo lockdown, ricorda, il presidente di Confcommercio
Carlo Sangalli, "sono state riconosciute tra i servizi che hanno
potuto riaprire con anticipo ad aprile. Un passaggio importante,
anche se non esaustivo. Tra riaprire e resistere - sottolinea -
passa una bella differenza. Il momento è infatti delicatissimo e
bisogna evitare il rischio della tempesta perfetta: da una
parte, i pesanti costi della fase 2 e le poche entrate,
dall'altra una crisi di liquidità che persiste e si aggrava e
che richiede che le misure previste dal decreto rilancio siano
attuate al più presto. C'è un tema drammatico di tenuta
economica e sociale nell'immediato e nel prossimo futuro".
Il momento più duro della crisi post Covid, racconta il
rapporto, è infatti a ridosso dell'estate: oltre il 70% delle
librerie ha adottato la cassa integrazione e il 60% ha ridotto o
prevede di ridurre il proprio personale, con un calo già
registrato tra dicembre 2019 e aprile 2020 del -6,6% e una
previsione per luglio 2020 del -18%. Il periodo di lockdown, i
mancati utili, l'assenza di contributi a fondo perduto hanno
causato una gravissima mancanza di liquidità senza la quale in
molti rischiano la chiusura (indicatore -30,6 punti rispetto al
periodo precedente). Solo l'8,4% delle librerie indipendenti ha
chiesto credito negli ultimi mesi, il 72,7% ottenendo risposta
positiva.
"I dati presentati confermano tutta la fragilità delle librerie
italiane, ma anche le grandi opportunità che le nostre imprese
hanno davanti a sé", aggiunge Ambrosini. Se una nota positiva di
questi mesi c'è, è stata la scoperta di nuove vie per la
vendita. Se il 22% delle librerie in Italia possiede un sito web
e il 53% una pagina social o una vetrina sui principali
marketplace, in questi mesi di chiusura e limitazioni il 27% ha
iniziato a utilizzare o ha intensificato l'utilizzo del
commercio elettronico (3 su 10 hanno implementato anche la
consegna a domicilio) e l'86,1% di queste ritiene che le
soluzioni adottate durante la pandemia potrebbero diventare
permanenti. Ma la concorrenza dell'e-commerce e l'assenza di
regolamentazione del mercato resta un problema per il 66,1% del
settore. Senza contare che il 62,8% delle librerie dichiara che
già prima del lockdown non riusciva a mettere a disposizione un
assortimento aggiornato alla clientela. "Ciò che è emerso nelle
settimane di crisi - commenta Ambrosini - è che non ci può
essere mercato del libro senza librerie e librai e che le
librerie da sole non possono affrontare il mercato, un mondo in
continua e rapida trasformazione, né gestire il complicato
rapporto con gli editori". Tra le richieste dell'Ali
Confcommercio dunque, un piano nazionale straordinario per
l'apertura delle librerie, sostegno alla domanda estendendo e
rafforzando la 18app, detrazione fiscale per i libri, "stesso
mercato stesse regole" con i grandi competitor digitali,
contrasto a reprografia abusiva e uso improprio delle copie
digitali, tax credit esteso a tutte le librerie.
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