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Micaela Ramazzotti, la mia rinascita

Micaela Ramazzotti, la mia rinascita

Il successo di Felicità. Avevo una grinta implosa,ora è stappata

CAPALBIO, 17 settembre 2023, 22:56

Alessandra Magliaro

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È solare Micaela Ramazzotti, bellissima, senza un filo di trucco, sicura, senza quella incerta fragilità che è da sempre una sua caratteristica non solo di interprete. "Avevo paura nelle occasioni pubbliche in cui dovevo dire qualcosa, ora levatemi il microfono se no continuo" scherza davanti la platea del Capalbio Film Festival che l'applaude, reduce del successo a Venezia con il suo esordio da regista Felicità, premio del pubblico a Orizzonti Extra. Su quel palco di Venezia con il leone nero alato in mano e un vestito bianco spettacolare ("era in valigia da luglio, scaramantico") Micaela Ramazzotti è un po' rinata, sensibile sempre, generosa, ma meno fragile, meno guidata perché questa volta con un film che non è una storia autobiografica ma il suo vissuto dentro si rintraccia eccome, si è guidata da sola, con determinazione, tenacia, bravura, e ce l'ha fatta, "per tutte le Desirè storte che sono dentro di noi". Il film, la storia di una parrucchiera di set cinematografico tra una famiglia disfunzionale - un fratello succube e con problemi mentali e due genitori mostri egoisti e manipolatori - e un compagno intellettuale che la tiene soggiogata e si vergogna di lei, dal 21 settembre al cinema con 01, lo accompagnerà nelle sale insieme agli attori Max Tortora, Anna Galiena, Sergio Rubini, Matteo Olivetti in tour in tutta Italia. Di cosa è più orgogliosa? "Mi sono sentita promossa, importante - risponde in un'intervista all'ANSA - ad un artista può non capitare mai di essere premiati, a me è successo, c'è da essere fieri. Ero già felice della selezione, grata al direttore Alberto Barbera, è un primo film, una competizione e dunque era già una vittoria, io capitana di un gruppo di attori. Mi sono battuta tanto non solo sulla storia ma proprio sulle riprese, stare nel budget, stare nei termini, far stare comodi gli attori e ho tirato fuori una grande determinazione. Avevo una grinta implosa, ora si è stappata". Un salto maturato nel tempo: "ho avuto la fortuna di interpretare personaggi meravigliosi e con registi importanti, questa Desirè che ancora a 40 anni da una parte ascolta il padre, dall'altra il compagno e non riesce a tirare fuori il suo carattere non arrivava da nessuno e così l'ho scritta da sola", aggiunge ringraziando i produttori che ci hanno creduto Lotus Production, Leone Film Group, Rai Cinema. C'è una crescita personale oltre che artistica. "Io non amo i social, non metto la mia vita lì, ma avevo voglia di dire qualcosa attraverso il cinema, lì non mi vergogno. C'è stato un momento in cui mi sentivo insicura, sempre molto insicura, vittima persino dei miei personaggi, voglio far capire che non sono quella lì. Avevo una timidezza e una paura che mi mangiavano, non volevo più avere paura della paura, nella mia vita volevo essere più comunicativa", aggiunge Ramazzotti accompagnata dalla figlia Anna, 10 anni (la cui nascita fu ripresa nel film di Francesca Archibugi Il nome del figlio). E c'è il nuovo fidanzato, il personal trainer Claudio Pallitto con le sue due bambine. Sul palco di Venezia Micaela Ramazzotti ha ringraziato tante persone, molti hanno notato che non era stata citata una, Paolo Virzì, un sodalizio di tanti film e di vita coniugale, compresi due figli, finito a inizio 2023 con la separazione. "Il momento storico è questo, io mi sono separata e ringrazio chi mi sta accompagnando in questo momento della mia vita", risponde all'ANSA non senza imbarazzo ma con determinazione. Progetti? "Fare l'attrice, riprendere il mio lavoro principale e con le sceneggiatrici Isabella Cecchi e Alessandra Guidi intanto prendiamo appunti. La regia? Non la escludo affatto", risponde scherzando su una idea di serie tv da Felicità. Le tante attrici registe? "Siamo un movimento!". Prossimamente sarà in Un amore di Francesco Lagi con Stefano Accorsi, "un personaggio diverso, tormentato certo ma misurato, contenuto", un film Sky Studios e Cattleya e poi Una madre di Stefano Chiantini.

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