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E' morta Emi De Sica, prima figlia di Vittorio

Cinema

E' morta Emi De Sica, prima figlia di Vittorio

Christian su Facebook, "Mi mancherai, dai un bacio a papà"

ROMA, 23 marzo 2021, 18:32

Giorgio Gosetti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Minuta nel fisico, spiritosa nei gesti eredi di una tradizione partenopea che portava con fierezza specchiandosi nel padre, voce roca spezzata da risate brevi e da uno sguardo ironico che tradiva la generosità del carattere nonostante non volesse ammetterla se non con gli amici cari. Questa era Emi De Sica, primogenita del grande Vittorio che la ebbe dal suo primo matrimonio con Giuditta Rissone e la considerò sempre, in qualche modo, la figlia prediletta. Crebbe a fianco della madre anche quando papà Vittorio poté sposare la sua seconda donna, Maria Mercader, che gli avrebbe dato altri due figli, Christian e Manuel.

Lei era al corrente della relazione da molto tempo ma solo quando tutti e tre furono grandi prese il telefono e chiamò Christian per dargli appuntamento e rivelarsi (sulle terrazze del Pincio, a Roma) come la più simpatica e amorevole delle sorelle. L'aneddoto viene spesso raccontato anche oggi Da Christian e lei rideva sorniona quando lo si rievocava, pensando soprattutto alla faccia preoccupata del padre che mai avrebbe avuto il coraggio di dire la verità. Era cresciuta in un'altra Italia, profondamente diversa da quella di oggi, adorava Vittorio De Sica come uomo e come artista e gli avrebbe dedicato la vita, inseguendo con tenacia le sue memorie, i suoi capolavori da salvare e restaurare, le istantanee di una vita non facile, vissuta sul filo dell'arte dell'improvvisazione che faceva di De Sica oggi un uomo benestante e di successo, domani un artista costretto a cercare una parte da attore per coprire i debiti di gioco.

Ma quando parlava di lui Emi si illuminava, si accalorava per difenderne la reputazione e l'umanità, scovava aneddoti segreti (come la pericolosa trattativa con i nazisti, durante le riprese de "La porta del cielo", per nascondere e salvare ebrei e partigiani col pretesto di una colorata e improvvisata troupe che bivaccava a Cinecittà per un film che sembrava non finire mai). Non si è mai reputata artista Emilia De Sica (questo il vero nome), non ha mai voluto seguire le orme di famiglia come i due fratelli: per lei contava invece la memoria e anche di recente, quando seppe che si lavorava a un remake "hard" di un capolavoro come "La ciociara" insorse pubblicamente, chiese aiuto a Sophia Loren per bloccare ciò che considerava uno sfregio all'arte di Vittorio De Sica ed ebbe partita vinta. Viveva a Roma, in grande semplicità nella casa dei genitori dove tutto è rimasto come amava il padre.

Su un mobile c'era anche l'Oscar di "Ladri di biciclette" ed Emi era accanto al grande regista quando gli era arrivata la notizia. Ha seguito con passione tutte le mostre che negli ultimi anni celebravano suo padre dopo un lungo tempo di parziale oblio; tra i suoi amici - e sono stati tanti - c'era anche Gianluigi Rondi che per lei avviò il progetto dei premi De Sica e ne ottenne il riconoscimento dal Presidente della Repubblica. Era sposata con Sergio Nicolai (che di recente è apparso ne "i due papi" di Fernando Mereilles) da cui ha avuto una figlia. Lei se ne è andata oggi in silenzio, ma la sua risata contagiosa risuona ancora.

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