Il cielo d'Irlanda, la sua luce mutevole e le atmosfere sbiadite di antiche leggende che si perdono nella memoria: colpisce per la sua poetica delicatezza La canzone del mare, l'ultimo lavoro di Tomm Moore, candidato al Premio Oscar come miglior film d'animazione, che dal 23 giugno arriva nelle sale italiane distribuito da Bolero Film.
Al suo secondo lungometraggio (dopo The secret of Kells), il regista nord irlandese sceglie di tornare ancora a parlare del proprio Paese, mettendo in primo piano una vicenda intrisa di magia, strettamente legata al folclore e alla mitologia delle Selkies, creature che vivono come foche in acqua ma capaci di acquisire sembianze umane sulla Terra. Un'opera dalle emozioni intense ma sfumate, il cui immaginario attinge al mondo degli adulti e a quello dei bambini, e che nasconde in se' anche un po' di talento nostrano: sono infatti italiani 3 dei 20 disegnatori che hanno realizzato i disegni del film, talenti formatisi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Torino (Giovanna Ferrari, Alessandra Sorrentino e Alfredo Cassano). Al centro del film la storia di Ben e di sua sorella Saoirse, l'ultima bambina foca che scoprendo la sua natura avra' la possibilita' di liberare con il suo canto alcune creature imprigionate da una strega in una perenne pietrificazione dei sentimenti.
Per ritrovare la voce e riuscire nell'impresa, la bambina dovra' vivere con il fratello una strabiliante avventura, in un mondo di fantasia popolato da strani personaggi (come il dio del mare Mac Lir e il Grande Seanachai, il narratore tradizionale irlandese), ma molto ancorato alla realta'. La canzone del mare affronta di petto il tema della perdita, del dolore e della possibilita' di superare i propri limiti combattendo la paura. Nella storia, pero', emergono anche questioni che attengono alla sfera privata, come i rapporti familiari e l'amicizia, la generosita' e il coraggio di rischiare per chi si ama. Ulteriore valore aggiunto e' proprio lo stile e l'eleganza del disegno handmade, animato in 2D e reso ancora piu' suggestivo dalla colonna sonora composta da un mix di brani originali di Bruno Coulais e di musiche tradizionali irlandesi della band Kila. Il risultato e' un film elegante, adatto a tutta la famiglia, nel quale appare evidente il valore conferito al passato visto come uno scrigno di storie da rispolverare: storie la cui verita' va reinterpretata con gli occhi di oggi e che si traducono in valori immortali ai quali le nuove generazioni non devono voltare le spalle.
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