La newyorchese Olivia Erlanger, il
fiorentino Nicola Martini e lo svedese Tarik Kiswanson sono i
vincitori della VI edizione del premio internazionale di
scultura Henraux, che contribuisce a valorizzare la scultura
contemporanea in marmo. Il Premio è un progetto culturale che
rappresenta la continuità della storia di Jean Baptiste Henraux
nella Versilia delle Apuane e del marmo, e ricorda la grande
rivoluzione nella scultura contemporanea che l'azienda ha
avviato all'inizio negli anni '60 del secolo scorso. Gli artisti
premiati sono stati scelti dopo un'attenta selezione da un
prestigioso comitato e da una giuria composta da Edoardo
Bonaspetti, direttore artistico della Fondazione Henraux; Eike
Schmidt, direttore del Museo di Capodimonte; Eva Fabbris,
direttrice del Museo Madre di Napoli; Nicola Ricciardi,
direttore artistico della Fiera Internazionale d'arte
contemporanea di Milano e Chiara Costa, head of programs di
Fondazione Prada. Il tema del Premio Henraux è dedicato al
rapporto tra tecnologia e figurazione e a quelle ricerche
espressive in grado di affrontare i mutamenti in atto, anche
grazie agli avanzati impianti che l'azienda mette a disposizione
degli artisti. Le opere dei vincitori saranno esposte per la
prima volta nella sede della Fondazione Henraux a Querceta di
Seravezza , in provincia di Lucca, dal 21 luglio al 30 settembre
nello spazio espositivo dedicato al Premio, la antica segheria
di Henraux. Per il Premio Henraux 2024 Olivia Erlanger si è
concentrata su una serie di sculture di occhi, le cui iridi
fanno riferimento alla rappresentazione di spazi psicologici e
al modo in cui la memoria li deforma. Il progetto artistico di
Nicola Martini, 'Kuka R2900 ultra F', è il nome mutuato da una
delle macchine fresatrici a controllo numerico presente nel
ciclo di produzione dell'azienda. Le sculture 'Cradle (Culla)'
di Tarik Kiswanson sono simili a bozzoli che ricordano gli stati
di trasformazione in natura, forme che alludono a uno stato
nascente di possibilità e suggeriscono l'immanenza del divenire.
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