Si chiude il 12 gennaio con una
visita alla Reggia di Portici la due giorni di confronto tra i
rappresentanti delle residenze reali europee in visita a Napoli
in occasione del meeting tecnico ospitato al Palazzo Reale nel
quale sono state affrontate soprattutto le questioni della
compresenza di diversi istituti all'interno dei palazzi
affiliati all'Arre, l'Associazione delle Residenze Europee.
"Un'occasione unica per scambiarsi le esperienze diverse nei
differenti paesi", dice il direttore del Palazzo Reale di
Napoli, Mario Epifani. "A Napoli condividiamo gli spazi con la
Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele II, cosa che preclude ai
visitatori la possibilità di avere una visione globale del
palazzo come ai tempi dei sovrani. Ci è sembrato utile proporre
quest'argomento, che ha suscitato molto interesse, per
illustrare i problemi e le soluzioni della gestione del
pubblico, della sicurezza e per condividerli con le altre
residenze reali che ospitano, ad esempio, rami del Parlamento o
di organi di governo locale, residenze dei capi di Stato o
istituti con esigenze differenti da quelle museali".
Le delegazioni sono state accompagnate in una visita speciale
attraversando la porta, riaperta eccezionalmente, che separa
l'Appartamento di Etichetta oggi museo, dai saloni ora destinati
a sede della Biblioteca che fu trasferita nel Palazzo nel 1927.
I venti delegati delle Regge di Versailles e di Schönbrunn (noto
come il castello della principessa Sissi a Vienna), dei Castelli
di Sassonia, del Palazzo del Principato di Monaco e della
residenza dell'ultimo Re di Polonia a Varsavia, oltre a quelli
italiani del Palazzo Reale di Milano, del Quirinale, della
Reggia di Colorno e della Reggia di Caserta, dopo i lavori hanno
visitato il centro storico di Napoli. Il 10 gennaio le
delegazioni sono state accolte della direttrice Tiziana Maffei
per un tour alla Reggia di Caserta, Il 12, dopo una sessione
mattutina di lavori, ultima tappa a Portici, altra residenza
borbonica che ha cambiato destinazione diventando sede della
Facoltà di Agraria dell'Università Federico II.
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