La Roma prima delle grandi terme
accanto al Circo Massimo. La Roma ricca, delle Domus affrescate
come a Pompei. La Roma in cui si veneravano Dei nostrani ma
anche d'oltremare, allo stesso tempo.
È la Roma affrescata della Domus Vigna Guidi, che torna a
mostrarsi con un ampliamento dell'offerta del percorso di visita
delle Terme di Caracalla. "Dopo i mesi bui della pandemia e
delle chiusure - spiega la soprintendente speciale di Roma
Daniela Porro - vogliamo riportare alla vivacità le Terme con
alcune operazioni culturali importanti, dalle opere di Giuseppe
Penone alla ricostruzione di questa domus di età adrianea,
quindi del II secolo d.C., che venne interrata proprio per la
costruzione delle terme all'inizio del III secolo".
Riscoperta a metà dell'800 dall'Ispettore onorario Giovan
Battista Guidi sul lato sud-est dell'impianto, interrata e
nuovamente riscoperta negli anni '70, la costruzione, su due
piani, è stata studiata, indagata e ne sono state staccati e
messi in sicurezza gli affreschi. Dopo anni nelle casse dei
depositi e "ad appena 50 metri da dove si trovava la Domus",
spiega la direttrice del sito, Mirella Serlorenzi, oggi sono
ricostruiti due ambienti: un Triclinio con prezioso soffitto
rosso cinabro e blu egizio, ma soprattutto il sacello, primo
ambiente domestico mai trovato in cui sono rappresentate
contemporaneamente ed esplicitamente le divinità romane della
Triade capitolina con Giove, Giunone e Minerva e una triade
egizia con Iside, Anubi e (forse) Serapide. Due spazi che, come
spesso accade, rilanciano gli studiosi a nuovi quesiti e
misteri. E, nel caso del soffitto, "anticipazione di quel
Triclinio ora oggetto di studi e ricerche per il suo restauro
complessivo".
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