Una missione archeologica
congiunta italo-egiziana, con capofila l'Università degli Studi
di Milano, ha portato alla luce una tomba greco-romana scavata
nella roccia a ovest di Assuan, nel sud dell'Egitto. Lo segnala
il sito del quotidiano Al Ahram. Nell'ampio sepolcro sono
state rinvenute circa 20 mummie, la maggior parte delle quali
ancora ben conservate. «È una tomba comune che accoglie più di
una famiglia», ha spiegato Patrizia Piacentini, docente di
Egittologia all'ateneo milanese e capo missione da parte
italiana. L'archeologa ha aggiunto che sono stati portati
alla luce molti importanti reperti dell'era greco-romana, tra
cui tavole per le offerte, pannelli di pietra scritti in
caratteri geroglifici, una collana di rame incisa in greco, una
serie di statue in legno dell'uccello con testa umana "Ba"
(personificazione del principio vitale) e parti di cartoni
colorati (un materiale utilizzato per costruire maschere
funerarie), riporta ancora il sito. La tomba è composta da
due parti, ha precisato dal canto suo il direttore generale
delle antichità di Assuan e Nubia, Abdel-Moneim Said Mahmoud: la
prima è un edificio rettangolare contenente un ingresso
costruito con blocchi di arenaria coperti da una volta di
mattoni di fango; la seconda parte conduce dall'ingresso a un
cortile rettangolare scavato nella roccia in cui si trovano
quattro camere funerarie. Durante la ricognizione
archeologica nella zona, sita nelle vicinanze del Mausoleo
dell'Aga Khan, sono state rinvenuti anche sarcofagi in buono
stato di conservazione, alcuni dei quali in argilla e altri in
arenaria, conclude Al Ahram.
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