Gli Argenti di Morgantina sono tornati a casa e si apprestano
ad essere esposti nel museo archeologico regionale di Aidone,
dove si sta provvedendo ad allestire la mostra. Si conclude,
così, l'ultima tappa di un viaggio che, dal 2006, vede i
preziosi reperti viaggiare ogni quattro anni tra la Sicilia e
gli Stati Uniti.
I sedici pezzi - che risalgono al III secolo a.C. e che
costituiscono il tesoro di Eupolemo - sono sottoposti, infatti,
ai vincoli di una Convenzione siglata nel 2006 tra il Mibact e
il Metropolitan Museum di New York in virtù della quale, a
fronte della restituzione dei beni archeologici un tempo
illecitamente trafugati dal patrimonio culturale nazionale, sono
state previste forme di collaborazione tra le istituzioni
museali coinvolte. In particolare la convenzione prevede una
rotazione delle opere in virtù della quale la Sicilia si impegna
a prestare, nei quattro anni in cui gli argenti tornano in
patria, beni di importanza analoga, per la loro esposizione al
Met.
Nei mesi scorsi si sono poste le basi per la formalizzazione
di una partnership che prevederebbe - in una prima fase - il
prestito di opere provenienti da Selinunte sul tema della
colonizzazione greca in Occidente e dei suoi molteplici esiti e
significati. Temi, questi, sui quali il Metropolitan Museum ha
idea di allestire una grande mostra internazionale.
"Il rapporto di collaborazione tra la Regione Siciliana e il
Met - dice l'assessore dei Beni culturali e dell'Identità
siciliana, Alberto Samonà - ha subìto nel corso degli ultimi
mesi un grande impulso grazie al governo Musumeci. Sono in corso
ipotesi di collaborazione strutturata sulle quali continuiamo a
lavorare e che potrebbero aiutarci a ridefinire i termini di una
Convenzione che, per certi aspetti, risulta datata. Cercheremo
di operare - sottolinea l'Assessore Samonà - nella direzione di
una possibile revisione dell'accordo che porti alla
collocazione stabile e definitiva degli argenti di Morgantina
nella sede museale naturale di Aidone".
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