Un maestoso anello di quattro metri e
mezzo di diametro. In bronzo. A riflettere sul senso del Tempo
nel cuore dell'antica Roma. Si intitola, appunto, Anello,
l'opera di Francesco Arena, che grazie all'Italian Council (il
bando internazionale promosso dalla direzione generale
Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Mibact)
debutterà nel Parco Archeologico del Colosseo "il 2 aprile".
L'opera, posizionata sul Palatino "nello spazio vuoto della
Vigna Barberini" che si affaccia proprio sull'Anfiteatro Flavio,
"è stata pensata appositamente per quello spazio in relazione a
ciò che la circonderà", racconta all'ANSA l'artista, a margine
della presentazione del report "Le organizzazioni private
dell'arte contemporanea in Italia. Ruoli funzioni attività",
promosso da Associazione Civita e Comitato Fondazioni Arte
Contemporanea e Intesa San Paolo.
"È un lavoro che mette in relazione il tempo umano, con
quello invece della pietra - spiega - Al Parco archeologico, la
pietra la fa da padrona, con i manufatti che sono lì da migliaia
di anni. Hanno resistito così a lungo. Ma pietra erano
originariamente e alla fine il tempo li sta ritrasformando in
pietra naturale. Si distruggono e tornano a essere quello che
erano prima. Anello è un'opera tutta in bronzo, materiale
prezioso, la cui lavorazione è costosa - prosegue - Ed è grande.
È molto impegnativa da un punto di vista economico. È grazie
all'Italian Council se è stato possibile realizzarla. Ora è
pensata per rimanere esposta almeno un anno, ma sarei ben felice
se entrando nel patrimonio del Parco Archeologico restasse
permanente. Anche se personalmente non ci guadagno nulla",
sorride. "Ma si troverà in un contesto dove transitano milioni
di persone. L'auspicio è che inviti i visitatori a una
riflessione diversa del luogo".
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