Sono state tutte create in carcere,
dove è stata rinchiusa per 2 anni, nove mesi e 22 giorni con
l'accusa di propaganda terrorista per aver postato su Twitter un
acquarello tratto da una foto scattata da da un soldato turco,
le opere di 'Avremo anche giorni migliori', la prima mostra
italiana dedicata a Zehra Dogan, artista e attivista curda,
fondatrice dell'agenzia giornalistica femminista curda "Jinha",
che aprirà il 16 novembre al Museo di Santa Giulia a Brescia.
Il percorso espositivo riunisce circa 60 opere inedite, tra
disegni, dipinti e lavori a tecnica mista, che interessano tutto
il periodo della detenzione dell'artista, cui Banksy ha dedicato
il più ambito dei muri di Manhattan, il Bowery Wall, con
un'opera che la raffigura dietro le sbarre, mentre impugna una
matita. Attivista femminista, tra i primi giornalisti ad avere
raccolto le testimonianze delle Yazide scampate all'ISIS, Dogan
dedica alla rappresentazione della donna la parte più vasta
della sua produzione.
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