Il confino a Ustica di tanti
esponenti storici della sinistra italiana, da Antonio Gramsci a
Amadeo Bordiga, diede vita negli anni Venti del Novecento a un
originale laboratorio politico antifascista. Quella storia e le
testimonianze di quell'esperienza sono raccontate in una mostra
di Vito Ailara e Massimo Caserta aperta a Palermo fino al 14
dicembre all'Istituto Gramsci siciliano (Cantieri culturali alla
Zisa).
Attraverso 54 foto, documenti inediti provenienti da archivi
pubblici e privati, memorie personali vengono ripercorsi i primi
mesi di applicazione della legge istitutiva del confino di
polizia nella piccola isola, tra il 1926 e il '27. La misura
doveva paralizzare, nelle intenzioni del regime fascista,
l'opposizione. Il tentativo di emarginazione diventò invece
occasione di incontro tra un gran numero di antifascisti.
La convivenza forzata fra uomini che entrarono in contatto
anche con i libici impegnati nella resistenza all'occupazione
fascista pose le basi dell'alleanza antifascista.
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