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Flavio Insinna, L'Eredità un viaggio quasi perfetto

Flavio Insinna, L'Eredità un viaggio quasi perfetto

Unico neo: arrivai per la morte di Frizzi. Ora uno show su Rai1

ROMA, 20 giugno 2023, 19:12

di Claudia Fascia

ANSACheck

FLAVIO INSINNA, 'L 'EREDIT� UN VIAGGIO QUASI PERFETTO ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

FLAVIO INSINNA,  'L 'EREDIT� UN VIAGGIO QUASI PERFETTO ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
FLAVIO INSINNA, 'L 'EREDIT� UN VIAGGIO QUASI PERFETTO ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Cinque stagioni per le quali non smetterò di ringraziare. Per me è una sorpresa tutte le mattine, ma non piace usare la parola ascolti: io preferisco usare la parola popolo, famiglia dell'Eredità". Flavio Insinna sorride soddisfatto. Non potrebbe essere altrimenti dopo cinque anni di grandi soddisfazioni nel preserale di Rai1, "ma te li devi meritare, e mai dare niente per scontato". Preferisce non parlare del futuro, della prossima stagione che potrebbe essere affidata a Pino Insegno nella Rai disegnata dai nuovi vertici.
    Insinna si concentra piuttosto sul bello di questi anni. "Per me L'Eredità ha rappresentato una grande felicità, ma con una doppia lettura perché non posso fare a meno di pensare che ci sono arrivato perché Fabrizio Frizzi ci ha lasciato. Sarebbe stato il viaggio perfetto, se non fosse per quel pensiero lì che non mi abbandona mai - racconta, e il sorriso si fa malinconico -. Ho il suo camerino che è come era lui: piccolo, sobrio, semplice".
    L'Eredità arrivò dopo l'esperienza di Affari Tuoi, "e i dirigenti Rai per non mettermi ansia mi dissero: 'se già non dormivi perché lanciavi la prima serata, qui dormi ancora di meno perché vieni dalla Vita in Diretta e devi lanciare il Tg1, il gioiello di famiglia'. Ma per me è stato come avere ospiti a cena tutte le sere".
    Con la stagione televisiva che si avvia alla conclusione è tempo di vacanze. "Ma non subito!", precisa l'attore e conduttore, che quando può prende lezione di canto per tenere allenate le corde vocali e di trombone per il piacere di collezionare strumenti musicali. Fino al 24 giugno debutta alla conduzione della fase finale di Musicultura a Macerata, con otto giovani finalisti a giocarsi la vittoria, insieme a Carolina Di Domenico ("anche qui c'è lo zampino di Fabrizio che me ne fece innamorare"). "Immagino i sogni e i sacrifici di questi giovani artisti che sono in gara. Facciamo tutti parte dello stesso circo, non si può non empatizzare con loro. Questo è un mestiere tremendo e - ricorda ancora Insinna - come ci insegnava Proietti, può lasciare infelici: non dipende solo da te". Lo stesso attore riconosce di avere avuto fortuna: "il mio arrivo a Don Matteo sembra una commedia americana fin troppo scritta. Una sliding door da incorniciare. Facevamo uno spettacolo teatrale ed eravamo invitati al Costanzo Show: Rocco Papaleo non può andare, l'altro attore nemmeno, quell'altro neppure. Vado io, l'ultimo della fila. In sala c'era Enrico Oldoini, neanche lui doveva esserci. Insomma, mi chiede di incontrarci, mi offre di fare un episodio di Dio vede e provvede e infine Don Matteo. Per il mio ruolo c'era la fila e io ero semisconosciuto. Mi ha cambiato la vita e la carriera. Insomma, siamo appesi a un filo e la sfida è: rimaniamo al bar a chiederci come sarebbe andata o andiamo a vedere come andrà?". Insinna, però, rivendica anche i tanti no detti. "Sono stati molti più dei sì. Sarei stato più agiato, se lo avessi fatto, ma non mi sarei riconosciuto allo specchio. E non lo dico vantandomi. Dico la verità: ho la netta sensazione di non aver detto no a Taxi Driver. L'unico rimpianto è stato tra il 2006 e il 2007 - conducevo Affari tuoi e c'erano ritmi frenetici di lavoro - non riuscire a lavorare con il maestro Virzì. Ci sarebbe voluta l'antimateria. Credo fosse Tutta la vita davanti, ma preferisco non riaprire la ferita".
    Musicultura a parte, l'altro progetto in cantiere è uno show in prima serata su Rai1. "Mi sto dedicando alle Teche della Rai, un tentativo bello, nonostante me: dal 22 luglio ci saranno sei puntate monotematiche in prima serata. Si dovrebbe partire da Gianni Morandi". Techetecheshow, versione speciale di Techetechetè, il sabato sera. "Non farò il conduttore, mi piace più l'immagine della porta girevole, dell'attore narratore che dopo 7-8 minuti che vedi e ascolti quell'intervista, quel duetto, quell'unplugged che non ricordavi entra e dice: ecco, a quel concerto poi è successo questo e il racconto riparte dalle nostre meravigliose teche". Protagonisti saranno Gianni Morandi, Claudio Baglioni, Lucio Battisti, Gigi Proietti, Raffaella Carrà, Fiorello.
    "E poi sarò la voce di Don Milani in un fumetto della Rai per celebrare i 100 anni dalla sua nascita - conclude -: sono i miei fondamentali: gli oppressi e gli oppressori" 

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