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A Skam Italia raccontiamo lo spazio emotivo

A Skam Italia raccontiamo lo spazio emotivo

Mascolinità e body shaming in quinto capitolo da 1/9 su Netflix

ROMA, 29 agosto 2022, 20:04

(di Marzia Apice)

ANSACheck

Tv: Skam Italia 5 disponibile in Italia su Netflix - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tv: Skam Italia 5 disponibile in Italia su Netflix - RIPRODUZIONE RISERVATA
Tv: Skam Italia 5 disponibile in Italia su Netflix - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Anche io come Elia quando ero più giovane ho indossato una maschera. Non siamo abituati a esternare il disagio, a interagire con il nostro spazio emotivo": proprio come il suo personaggio, si racconta con sincerità Francesco Centorame, protagonista dell'atteso, quinto capitolo di Skam Italia, la serie cult per il pubblico dei teenagers prodotta da Cross Productions e disponibile dal 1 settembre in esclusiva su Netflix. Dieci nuove puntate per la regia di Tiziano Russo (gli autori sono Ludovico Bessegato, regista dei precedenti capitoli, e Alice Urciuolo), che anche in questa stagione, la prima completamente 'sganciata' dall'originale norvegese, fermo a 4 stagioni, si sviluppano attorno a un tema specifico, scandagliato in profondità e con il consueto approccio fuori dagli schemi: al centro della serie questa volta la mascolinità e l'ansia da prestazione dovuta al mancato rispetto dei "canoni" della virilità, ma anche il bullismo e la difficile accettazione di sé. Il racconto procede accendendo i riflettori su Elia, ragazzo popolare, bello, simpatico, intelligente, carismatico cantante di un gruppo, che tuttavia per il disagio e la vergogna (Skam, appunto) legati alle dimensioni sotto la media del suo pene non riesce ad aprirsi e avere delle relazioni sentimentali. Per via dell'ipoplasia peniena (una condizione che riguarda all'incirca lo 0,6% della popolazione) Elia si sente quindi 'altro' rispetto ai suoi amici e sarà difficile per lui accettarsi, resistere allo stigma della diversità e al body shaming, ma soprattutto comprendere che solo condividendo i propri problemi con gli altri si può trovare una soluzione. "Elia mi ha insegnato tanto, è un onore poterlo rappresentare", racconta l'attore alla presentazione a Roma, rivelando di aver avuto "attacchi di panico in terzo superiore. Quando sentivo che arrivavano andavo in bagno e piangevo. Poi rientravo in classe senza dire niente a nessuno". "Skam Italia ha una potenza narrativa fortissima, è stata una scoperta anche per me. Noi attori dobbiamo solo avere tanto amore per il progetto e per la storia", prosegue l'attore.
    A cavallo tra liceo e università, questa stagione vede il ritorno di vecchi personaggi accanto ad alcune new entry, Lea Gavino che interpreta Viola, la ragazza di cui si innamora Elia, anche lei con un passato difficile di abuso emotivo e sessuale, e Nicole Rossi, nel ruolo di Asia. "C'è stato un grande lavoro di ricerca e di studio sul tema trattato: abbiamo seguito il 'metodo' Skam, che ci impone di documentarci a fondo, di farci ispirare dalle parole dei ragazzi. Infatti sono state realizzate circa 100 interviste, quasi tutte nel liceo Kennedy di Roma dove abbiamo girato la serie", racconta Ludovico Bessegato, showrunner e autore insieme ad Alice Urciuolo, "Skam significa vergogna in norvegese, e resta questo il filo conduttore. Erano 4 le stagioni norvegesi, ora in Italia siamo andati avanti, con la responsabilità di inventare completamente sganciandoci dall'originale. Con Alice Urciuolo ci siamo chiesti quale potesse essere questa volta il tema legato alla vergogna: abbiamo scelto un tema tabù e abbiamo acceso i riflettori su Elia, di cui si sapeva ancora poco, per scoprirne la complessità e la ricchezza entrando nel suo mondo. Elia non ha mai avuto un'interazione sentimentale nelle 4 precedenti edizioni. Il perché è in questa stagione". "Abbiamo deciso di parlare di body shaming al maschile perché c'è tanta vergogna su questo tema. Ma in Skam come sempre una questione privata diventa collettiva e fa scaturire il racconto di nuove dinamiche sociali", aggiunge la sceneggiatrice Urciuolo, "è stato difficile trovare temi nuovi di cui non si è mai parlato, abbiamo avuto una grande libertà di scrittura perché non avevamo riferimenti ma questo ha comportato anche un intenso lavoro di ricerca. Ci siamo fatti raccontare cosa vuol dire vivere con questa caratteristica fisica, affrontando il tema della virilità legato alle dimensioni. Quello che è certo è che in Italia manca un'educazione sessuale e sentimentale".
   

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