"La corruzione mortifica legittime
aspettative, deteriora la qualità dei servizi pubblici, rafforza
le mafie, inquina la democrazia. Ha un costo, quindi, sociale,
civile e umano, oltre che economico". Lo afferma il presidente
dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busia, nella
presentazione della relazione annuale 2023 dell'Anac. "È
essenziale, quindi - sottolinea Busia - prevenirla ancor prima
che reprimerla, per evitare che la sua ombra si distenda sulla
società, sull'apparato pubblico e sul tessuto produttivo,
pregiudicando prospettive di lavoro e di vita". "Anche quando
non uccide - scrive il presidente dell'Anac -, la corruzione
arreca danni inestimabili, affinando le sue armi con mezzi
sempre più subdoli. Opere non ultimate, o completate con smodati
ritardi e sperpero di risorse pubbliche. Imprese sane che
falliscono a causa di un mercato poco aperto e trasparente.
Giovani eccellenze costrette a cercare all'estero chances di
realizzazione professionale, sottratte in patria da concorsi
poco trasparenti".
Nella presentazione Busia ricorda anche le vittime della
corruzione, "persone alle quali la corruzione ruba opportunità,
prospettive, benessere, talvolta persino la vita". "Sono vittime
della corruzione, intesa in senso amministrativo e non solo
penalistico - scrive -, le donne e gli uomini sepolti vivi sotto
le macerie di infrastrutture ed edifici costruiti con la sabbia
al posto del cemento; i lavoratori schiacciati o soffocati nei
cantieri perché chi avrebbe dovuto vigilare sulla loro sicurezza
è stato indirizzato verso altri obiettivi; i pazienti che
scontano la scarsa qualità di attrezzature sanitarie acquistate
attraverso procedure opache; i bambini malnutriti, nei Paesi più
fragili, a causa di aiuti umanitari che si perdono nelle pieghe
di torbidi intrecci tra burocrazia e malaffare".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA