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Chiara Ferragni risponde di truffa anche per le uova di Pasqua Dolci Preziosi e la bambola Trudi

Chiara Ferragni risponde di truffa anche per le uova di Pasqua Dolci Preziosi e la bambola Trudi

Emerge dall'atto inviato al pg della Cassazione sul conflitto tra Procure

MILANO, 23 gennaio 2024, 12:56

Redazione ANSA

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Chiara Ferragni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Chiara Ferragni -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Chiara Ferragni - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Chiara Ferragni è stata iscritta nel registro degli indagati di Milano, con l'ipotesi di truffa aggravata, non solo per la vicenda del pandoro Pink Christmas della Balocco, ma anche per quelle delle uova di Pasqua della Dolci Preziosi e per la bambola Trudi.


    E' quanto emerge dall'atto con cui la Procura milanese giovedì scorso ha sollevato davanti al pg della Cassazione, che dovrà decidere a breve, il conflitto tra uffici del pm sulla competenza ad indagare per il caso del dolce natalizio della casa dolciaria in provincia di Cuneo. La influencer risponde quindi di 3 episodi con legali rappresentanti delle società produttrici.

Il procuratore aggiunto di Milano Fusco giovedì ha inviato al pg della Cassazione, in base all'articolo 54-bis del codice di procedura penale, l'atto con cui ha sollevato il conflitto tra uffici del pm, affinché chiarisca a chi spetta occuparsi della vicenda del pandoro Pink Christmas. A questo proposito sono stati portati all'attenzione anche gli altri due casi, ossia quello delle uova di cioccolato e quello della bambola, in realtà chiamata "Mascotte Chiara Ferragni", prodotta in collaborazione con Trudi, l'azienda friulana acquisita nel 2019 dalla Giochi Preziosi, con sede legale a Milano, e per i quali inizialmente l'ipotesi di reato era frode in commercio, poi diventata truffa aggravata.

Ora la parola passa al sostituto procuratore generale della Suprema Corte, posto che l'unica Procura ad aver sollevato la questione di competenza chiedendo gli atti relativi al pandoro è quella di Cuneo, guidata da Onelio Dodero. Da quanto si è saputo, al momento non è ancora arrivato sul tavolo dei pm milanesi l'esposto annunciato da Codacons nei giorni scorsi e relativo alla campagna del 2020 per raccogliere fondi contro il Covid attraverso una "capsule collection" a edizione limitata realizzata insieme a Oreo.

Siamo "totalmente certi della assoluta innocenza di Chiara, emergerà dalle indagini", commentano gli avvocati di Chiara Ferragni.

"Rispetto all'inchiesta della Procura milanese su Chiara Ferragni, la Cerealitalia I.D. SpA ribadisce che, ad oggi, non è stata ricevuta alcuna comunicazione ufficiale in merito al coinvolgimento della stessa. L'atteggiamento della società rimane comunque quello della massima collaborazione con le istituzioni, come sempre fatto", afferma in una nota la società barese Cerealitalia, proprietaria del marchio Dolci Preziosi.

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