Resta in carcere Simba la Rue, al
secolo Mohamed Lamine Saida, il rapper di 20 anni arrestato con
altri tre giovani nell'ambito dell'inchiesta del pm di Milano
Francesca Crupi su una presunta 'faida' tra due gruppi rivali di
trapper. Per il gip Guido Salvini, che ha rigettato la richiesta
di revoca della misura cautelare, il suo racconto sul sequestro
del rapper rivale Baby Touché, non è "credibile". Per il
giudice, secondo quando emerge nella sua ordinanza, è infatti
"improbabile" che si sia trattato di una operazione mediatica,
per catturare like e followers sui social, concordata tra i due.
Il gip Salvini ha invece accolto la richiesta dei domiciliari
per Chakib Mounir, manager di Simba noto con il nome di
'Malippa'. Avrebbe avuto "un ruolo certamente minore" nella
vicenda, si legge nell'ordinanza, e "ha riferito di aver visto
le violenze usate contro Baby Touchè", oltre ad avere spiegato
"in modo convincente di essersi opposto a quanto stava
succedendo e cercato di convincere anche Saida a risolvere in
altro modo i loro problemi".
Il gip ha anche disposto una consulenza medica per stabilire
la compatibilità con il carcere per Simba La Rue, che in seguito
all'accoltellamento del 15 giugno a Treviolo, in provincia di
Bergamo, è in condizioni gravi al punto che si è reso
necessario un intervento neurochirurgico e rischia di avere
danni permanenti a una gamba.
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