Manifestazione di protesta questa
sera a Ragusa per Daouda Diane, l'uomo di 36 anni, originario
della Costa d'Avorio, scomparso da Acate il 2 luglio scorso.
Quel giorno l'uomo che lavora in un centro di accoglienza si era
recato in un cementificio per lavorare in nero e da lì non
sarebbe mai più tornato a casa. La manifestazione, organizzata
dal sindacato Usb, ha visto numerose adesioni. Vi hanno
partecipato circa 200 lavoratori stranieri. Il corteo ha
intonato slogan: "Daouda dove sei?", "Giustizia per Daouda",
"Vogliamo Daouda vivo o morto". Il corteo è giunto fino alla
Prefettura, dove si è svolto un sit in, e poi si è concluso in
piazza Poste. Una delegazione dell'Usb e dei lavoratori hanno
chiesto ai dirigenti della Prefettura un'accelerazione nelle
indagini e hanno richiesto di maggiori controlli sulle
condizioni di lavoro nella fascia trasformata e nei luoghi dove
sono solitamente occupati. I dirigenti della Prefettura hanno
assicurato l'attenzione massima delle indagini, condotte dai
carabinieri e coordinate dalla Procura. È la terza
manifestazione organizzata dall'Usb per tenere desta
l'attenzione sul caso della sparizione di Daouda Diane: le due
precedenti si erano svolte ad Acate, l'8 e il 15 luglio scorsi.
Intanto, i Ris hanno effettuato dei rilievi nel cementificio
dove Daouda è stato visto per l'ultima volta: un secondo lavoro,
probabilmente occasionale e irregolare, che l'uomo svolgeva
accanto al suo lavoro principale. Diane aveva già acquistato un
biglietto aereo per far ritorno in Costa d'Avorio, dove vive la
moglie ed il figlioletto di 8 anni. Daouda non li vedeva da
tempo. Sarebbe dovuto partire oggi.
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