"Dobbiamo aspettarci tra 20-30
giorni un numero ancora più elevato di contagi e due mesi
difficili a gennaio e febbraio, poi a primavera dovremmo tornare
ad una situazione più tranquilla". Lo ha detto all' ANSA il
prof. Franco Faella infettivologo, già direttore del
dipartimento Emergenza dell' ospedale "Cotugno" di Napoli. "Per
alleggerire la pressione sulle strutture sanitarie - ha aggiunto
Faella - bisogna coinvolgere gli ospedali della provincia di
Napoli, e Il "San Giovanni Bosco" ed il "Loreto Mare", che hanno
questa capacità".
Non crede all' utilità delle cure precoci? "Per le cure
precoci abbiamo gli antivirali, destinati a pazienti contagiati
da non più di 5 giorni ed in condizioni di fragilità" afferma.
C'è chi suggerisce l' uso dell' Ivermectin.... "E' ancora in
fase di sperimentazione" risponde Faella
Come spiega il forte aumento non solo dei contagi, ma dei
morti da Coronavirus Sars-Cov-2? "Per ogni malattia infettiva
c'è un tasso di riproduzione di base, Omicron è una variante con
grande capacità di diffusione. Si dice che non sia più grave, ma
proprio la sua grande capacità di diffusione aumenta il numero
di malati con complicanze, e, di conseguenza, aumenta il numero
di morti".
Chi rischia di più in questa fase della pandemia? "Certamente
il virus contagia soprattutto i non vaccinati, che corrono un
rischio elevatissimo. Chi è vaccinato con tre dosi è più
difeso". Si sente di fare una previsione sugli sviluppi della
pandemia? "Il futuro di questa pandemia non lo possiamo
ipotizzare. Si aspetta quella che si chiama la sua
'raffreddorizzazione' ed è possibile che la variante Omicron
vada in questa direzione, ma non possiamo dirlo con certezza".
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