Ottenevano finanziamenti dalle
banche, garantiti dallo Stato, a favore di società fantasma che
poi venivano fatte fallire. La guardia di finanza di Genova
insieme all'agenzia delle Dogane ha arrestato una persona e
sequestrato beni mobili e immobili. In particolare, i funzionari
ed i militari operanti hanno sequestrato conti correnti e altri
rapporti finanziari per un valore di oltre 2,3 milioni di euro.
L'inchiesta nasce da una precedente attività che aveva
scoperto una maxi frode fiscale nel settore della
commercializzazione di veicoli di pregio con evasione dell'Iva.
Nel corso dell'indagine gli investigatori avevano scoperto che
le società 'cartiere' utilizzate per l'acquisto dei veicoli, una
volta esaurito il loro primario compito 'truffaldino', venivano
utilizzate per acquisire anche finanziamenti bancari di notevole
importo, perlopiù garantiti dallo Stato Italiano tramite il
Fondo di garanzia del medio credito centrale. Sono state
verificate oltre 100 mila operazioni bancarie. Sono 41 le
persone indagate. Gli investigatori hanno scoperto che il
sodalizio operava attraverso la preventiva costituzione o
acquisizione del controllo - tramite soggetti 'prestanome' - di
una vera e propria galassia di società di capitali (molte delle
quali sull'orlo del fallimento e tutte rigorosamente inattive);
i bilanci delle società, artatamente falsificati, venivano
successivamente utilizzati al fine di attrarre ingenti
finanziamenti erogati dal sistema bancario ed assistiti
oltremodo dalla garanzia statale a favore delle medie imprese.
Nel complesso, la frode ha permesso di acquisire in modo del
tutto illegittimo finanziamenti per complessivi 6,9 milioni di
euro, dei quali 1,7 garantiti dallo Stato; denaro che, una volta
preso dalle predette società 'cartiere', è stato distratto e
anche reinvestito in ulteriori attività economiche inquinando il
tessuto dell'economia legale. Le società 'cartiere' sono state
fatte fallire con un danno per i creditori.
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