Il timore lo confessa subito: "mentre
venivo qui pensavo: se mi applaudono troppo, significa che mi
hanno scambiato per Crozza". Il ministro dell'Interno Marco
Minniti esordisce così al dibattito ad Atreju, la festa di
Fratelli d'Italia. Alla fine di un vivace confronto durato oltre
un'ora, avrà incassato molti applausi ma anche qualche fischio -
soprattutto quando liquida il fascismo - da parte di una platea
con diversi nostalgici del Ventennio. Minniti strizza l'occhio
al pubblico di Atreju quando ricorda che da sottosegretario alla
presidenza del Consiglio gli fu assegnata la stanza con la
scrivania di Mussolini e, da sottosegretario alla Difesa, quella
di Balbo. Rivendica i risultati ottenuti sul fronte
dell'immigrazione illegale, la direttiva sugli sgomberi che
"concilia il principio di legalità con quello di umanità" e
l'eliminazione del grado di appello nei ricorsi contro il
diniego dello status di rifugiato: "sono ministro da 9 mesi,
perché queste cose non le hanno fatte i governi di
centrodestra?".
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