L'omicidio di Roberto Romeo,
odontotecnico ucciso nel 1998 a Rivalta (Torino) per quella che
secondo gli investigatori fu una faida di 'ndrangheta, venne
architettato per interesse della famiglia dei Marando. E' quanto
ha detto ai giudici della Corte d'Assise d'appello di Torino,
secondo quanto si è appreso, un nuovo collaboratore di
giustizia, Domenico Agresta, 28 anni.
L'imputato è Domenico Marando, che era stato condannato come
uno dei mandanti a trent'anni di carcere. La Cassazione però
aveva annullato la sentenza, ordinando un nuovo passaggio in
appello, affermando che il suo ruolo non era stato adeguatamente
chiarito. Agresta ha spiegato di avere riportato quanto sentiva
dire nella propria cerchia familiare.
Nel quadro della sua collaborazione con gli inquirenti,
Agresta ha parlato anche dell'omicidio del procuratore torinese
Bruno Caccia, avvenuto nel 1983, chiamando in causa un ex
militante di Prima Linea, Francesco D'Onofrio, che però respinge
ogni coinvolgimento.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA