"Appena ho visto Roberto al suolo
sono stato subito accerchiato e preso in ostaggio. Da quel
momento la storia è terribile, fino a quando mi hanno
miracolosamente rilasciato, dopo circa due ore mezzo in cui ho
pensato di morire". Sono le parole con cui Rino Polato, il
turista salvatosi nell'agguato dell'8 dicembre nella Fevelas
Prazeres, a Rio de Janeiro, racconta i momenti seguiti alla
uccisione dell'amico Roberto Bardella da parte di una banda
criminale.
"Io e Roberto - spiega dopo il suo rientro in Italia -
eravamo rientrati dalla visita al Cristo Redentore a Rio e
stavamo uscendo dalla città, verso la costa, quando, seguendo le
indicazioni del navigatore, siamo entrati nel quartiere, poi
dimostratosi luogo pericolosissimo". "Sono bastati pochi secondi
in cui Roberto, davanti a me in moto - aggiunge -, si è
introdotto nelle strade del quartiere che, una banda
probabilmente di delinquenti comuni ci ha attaccato, forse
scambiandoci per poliziotti, facendo fuoco su Roberto".
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