Danilo Coppola, arrestato lo scorso
24 maggio per bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta
al pagamento delle imposte, non può rimanere in carcere perché
in tre mesi è dimagrito di oltre "20 kg". Lo scrive il medico di
San Vittore in una relazione depositata dal legale
dell'immobiliarista al Tribunale del Riesame, che deve decidere
se disporre una perizia sullo stato di salute e se scarcerare o
meno l'imprenditore. Oggi si è tenuta l'udienza davanti al
collegio del Riesame per la discussione dell'istanza della
difesa e i giudici si sono riservati di decidere. In ipotesi,
nei prossimi giorni, il Riesame potrebbe stabilire di affidare a
un perito d'ufficio una relazione sulle condizioni di salute di
Coppola, oppure, anche solo sulla base degli atti depositati
dalla difesa, disporre l'attenuazione della misura cautelare.
Una ventina di giorni fa, invece, il gip di Milano, dopo aver
disposto una perizia, aveva valutato che le condizioni di
Coppola non sono incompatibili con il carcere.
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