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Ebola: da sangue Fabrizio 'cura' per altri malati

Ebola: da sangue Fabrizio 'cura' per altri malati

Medico Emergency donerà suoi materiali biologici per la ricerca

ROMA, 02 gennaio 2015, 20:17

Redazione ANSA

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Fabrizio Pulvirenti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Fabrizio Pulvirenti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Fabrizio Pulvirenti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sangue di Fabrizio Pulvirenti servirà a curare altri pazienti contagiati dal virus Ebola. Il medico di Emergency, dimesso oggi dall'Istituto Spallanzani dopo essere stato dichiarato completamente guarito e 'virus free', ha espresso un desiderio preciso: donare il proprio sangue per poter curare altri malati e donare i propri materiali biologici per contribuire alla Ricerca su questa temibile malattia, che in Africa ha già causato circa 8mila morti.
''Fabrizio - ha annunciato oggi Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani, dove il paziente 'zero' è stato ricoverato dallo scorso 25 novembre dopo il contagio avvenuto in Africa - vuole donare il proprio plasma, che servirà per curare altri malati''. Quando ''avrà raggiunto una quantità di anticorpi sufficienti - ha spiegato Ippolito - Fabrizio tornerà a Roma per il prelievo di sangue da cui sarà ricavato il plasma. Il plasma di Fabrizio sarà quindi congelato presso la nostra struttura, per poter essere utilizzato in casi di emergenza''. Il paziente ''è completamente guarito - ha affermato lo specialista - ma saranno necessari almeno un paio di mesi perchè possa donare il sangue''. A confermarlo è lo stesso paziente: ''Tra qualche settimana tornerò qui per donare il mio sangue, appena la mia immunità sarà consolidata''. Ma in cantiere c'è anche un altro importante progetto: ''Con il Centro nazionale sangue - annuncia Ippolito all'ANSA - stiamo lavorando per organizzare in Sierra Leone un'unità per la produzione di plasma da pazienti convalescenti, inviando sul loco dei nostri trasfusionisti. Il sangue verrà donato da pazienti africani che hanno superato la malattia. I pazienti guariti in Africa - sottolinea - non sono pochi e si potrebbe produrre una quantità di plasma tale da poter avviare trattamenti in loco''. Il progetto, afferma, dovrebbe essere avviato a breve, in un paio di mesi. Fabrizio, ha inoltre precisato Ippolito, ''è uno dei 22 casi di pazienti di ebola curati fuori dall'Africa: ognuno è stato gestito in modo diverso; noi abbiamo usato quattro farmaci sperimentali". Ancora riserbo, però, sul nome dei trattamenti, che verranno resi noti dopo un incontro in sede Oms previsto per il 26 gennaio. Il virus di Fabrizio, ha aggiunto, ''ha un nome ed è il vanto dei nostri virologi: si chiama Ebola Macona Inmi 1 ed è stato depositato al centro di riferimento biologico del governo americano".
    Non solo Ebola: proprio la scorsa notte, ha annunciato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, è stata infatti effettuata un'evacuazione medica d'urgenza di un cittadino italiano da Dubai per una sospetta epatite fulminante. Il paziente è ora ricoverato proprio all'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani, centro di riferimento anche per patologie quali le epatiti.
   

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