"Il video girato dal sommergibile
Venuti parla chiaro: non c'era alcuna avaria, la barca coi
migranti non era fuori controllo. L'imbarcazione aveva capacità
governo e c'era chi manovrava verso poppa. Non c'era poi nessuno
squarcio: persino il consulente dell'accusa ha detto che quello
che è stato fatto passare come un buco era solo una chiazza di
colore diverso. La barca era integra, non c'era alcun distress e
i motori funzionavano". Nega che l'imbarcazione con i migranti
soccorsi dalla Open Arms ad agosto nel 2019 fosse in pericolo,
nella sua arringa difensiva, l'avvocata Giulia Bongiorno, legale
del ministro Matteo Salvini, sotto processo a Palermo per avere
illegittimamente rifiutato lo sbarco a 147 profughi soccorsi
dalla ong Open Arms. Salvini è in aula.
"Nella decisione del Tar del 10 agosto non c'era alcuna
sospensione o annullamento del divieto di ingresso della Open
Arms, i giudici si limitano a consentire l'ingresso nelle nostre
acque per garantire assistenza alle persone soccorse più
bisognose. Il Tar non parlava di annullamento, diceva solo che,
in attesa di discutere, si doveva dare assistenza", ha detto
Bongiorno.
"Open Arms - ha aggiunto - ha avuto innumerevoli possibilità
di fare sbarcare i migranti soccorsi, ma ha opposto innumerevoli
rifiuti e dall'1 al 14 agosto del 2019 ha scelto di bighellonare
anzichè andare nel suo Stato di bandiera, la Spagna. Il 10
agosto Open Arms sì rifiutò di far sbarcare a Malta i migranti.
Depositerò una memoria per documentare che dal 15 al 20 agosto
Open Arms aveva tantissime soluzioni e non solo quelle note e
che c'era comunque sempre la porta lasciata aperta della guardia
costiera. Ai migranti bastava infatti dichiarare di non
adattarsi alla convivenza per scendere senza controlli, bastava
solo dire 'soffro di stress'".
"Documenteremo - ha aggiunto l'avvocato - inoltre quanto
successe dal 18, quando Open ricevette l'ordine di andare in
Spagna dalle autorità spagnole e rifiutò. Uno venne ritenuto
troppo distante. Le si propone allora una scorta italiana e poi
il porto di Palma di Maiorca e oppose un nuovo rifiuto. E allora
una cosa sono i diritti altro è la pretesa. Esiste il diritto
allo sbarco ma non a scegliere dove come e quando fare sbarcare
i migranti".
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