"Stagnone di Marsala, altro che
Riserva, il comune non rispetta le norme europee e la trasforma
in un divertimentificio a scapito della rara fauna". Lo afferma,
in una nota a firma di Silvia Filippi, il "Coordinamento
italiano tutela ambienti naturali dai grandi eventi",
intervenendo nella polemica tra l'amministrazione comunale di
Marsala e il locale circolo di Legambiente, che contesta
l'attività sportiva del Kite-surf nella laguna dello Stagnone.
"La denuncia della mancata applicazione delle procedure di
Valutazione di incidenza previste dalla direttiva 92/43 Cee
Habitat, in relazione allo svolgimento di una manifestazione
sportiva (l'ennesima) nella Riserva dello Stagnone di Marsala -
afferma Silvia Filippi - è sacrosanta e siamo quindi
profondamente sconcertati e preoccupati dai vergognosi e
violenti attacchi subiti dal Circolo Legambiente Marsala
Petrosino che per prima ha sollevato il caso".
"Le recenti circolari emanate dalla direzione generale
Patrimonio Naturalistico e Mare del ministero dell'Ambiente e
dall'assessorato Territorio e Ambiente della Regione siciliana,
hanno ribadito l'importanza di attivare la procedura di
valutazione di incidenza da parte del proponente, al fine di
valutare la significatività dei potenziali impatti sui siti
Natura 2000. - aggiunge - Obblighi stranoti da anni per enti e
istituzioni. Il comune di Marsala è, quindi, come l'ultimo
giapponese nella foresta che pretende che la guerra continui".
Nel mare della riserva dello Stagnone, dal 4 al 7 luglio scorsi
si sono svolti i campionati di Kite-surf, che per il
Coordinamento italiano tutela ambienti naturali dai grandi
eventi, in mancanza della valutazione di incidenza, la
manifestazione sportiva è da considerarsi "fuorilegge".
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