Esercitazione antinquinamento nel
golfo di Palermo coordinata dalla guardia costiera e con la
partecipazione della marina militare.
L'operazione "Pollex 2024" è stata organizzata per verificare
la risposta a un'emergenza inquinamento in mare. L'addestramento
ha visto il coinvolgimento delle forze che intervengono in campo
in casi di inquinamento in mare.
E' stato simulato un incidente a bordo della nave cisterna
"Wine Trader", con tanto di sversamento di gasolio in mare
provocato da un incendio divampato a bordo della stessa.
Nell'esercitazione è stato previsto anche il soccorso ad un
membro dell'equipaggio colto da malore.
Dopo l'allarme lanciato dalla sala operativa della capitaneria
di porto, è scattato il piano di emergenza locale. Un
dispiegamento di forze, tra cui la guardia costiera, i vigili
del fuoco, la marina militare e i rimorchiatori, è intervenuto
per fronteggiare l'emergenza.
"Le operazioni si sono concentrate sul contenimento della
macchia inquinante - ha dichiarato Nicola Silvestri, capo
servizio operazioni della direzione marittima di Palermo - nelle
operazioni di disinquinamento è stato impiegato, oltre al mezzo
"Castalia" dotato di dotazione antinquinamento, anche tre
pattugliatori della marina militare".
Attraverso delle panne contenitive, piazzate lungo la zona
inquinata, è stato possibile arginare il propagarsi della
macchia di gasolio, agendo contemporaneamente con un depuratore
calato per mezzo una gru, introdotto nella macchia inquinante e
adoperato alla depurazione dell'acqua marina.
Ha preso parte all'esercitazione anche la nave "Sirio" della
marina militare. Il suo equipaggio ha collocato in mare le
barriere contenitive per circoscrivere la macchia inquinante
limitando l'espansione. Sono stati attivati i sistemi di
"Skimming discoil", capaci di aspirare e separare gli
idrocarburi dell'acqua marina, riducendo drasticamente l'impatto
ambientale dello sversamento. "In estrema ratio - ha dichiarato
Michele Angelicchio, comandante del pattugliatore d'altura
"Sirio" - siamo pronti ad intervenire con sostanze chimiche
specifiche che, disperse sulla macchia, ne accelerano la
degradazione, limitando al minimo i danni all'ecosistema
marino".
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