Rischiano di avere uno strascico
giudiziario le elezioni amministrative di sabato e domenica
scorsi che hanno portato all'elezione a sindaco di Walter Rà,
candidato di Fratelli d'Italia sostenuto dal centrodestra e
dalla Dc di Totò Cuffaro. Il sindaco uscente Nicolò Nicolosi,
anche lui di centrodestra, in un'intervista pubblicata oggi dal
Giornale di Sicilia, sottolinea che i primi due candidati eletti
al consiglio comunale appartengono proprio alla Dc e aggiunge:
"Sono tornati tutti i gruppi di potere locale che erano dentro
l'area di Rà. Parlo di quei gruppi che avevano subito anche lo
scioglimento per mafia. Queste realtà sono ancora radicate e in
grado di drenare voti". Dichiarazioni che suscitano l'immediata
reazione del neo sindaco.
"Per alimentare una narrazione politica distorta al solo fine di
giustificare la propria debacle elettorale - scrive sul proprio
profilo Facebook -, si è, ancora una volta, infangato il buon
nome dei cittadini corleonesi che l'8 ed il 9 giugno, con
coscienza e libertà, hanno premiato la nostra proposta politica
bocciando l'amministrazione uscente. Ci riserviamo pertanto di
adire le vie legali per la tutela del buon nome del popolo di
Corleone, del Comune e di chi lo rappresenta".
Ieri, nel corso di un incontro, Rà aveva incontrato Nicolosi
"ringraziandolo per il lavoro fin qui svolto,e invitandolo ad
accettare il ruolo di Consigliere comunale così come previsto
dalla legge elettorale, continuando a collaborare dunque per il
bene della Città". "Ho infine sollecitato - ricorda - un
approccio più disteso e costruttivo al dibattito politico,
superando le tensioni dello scontro elettorale. Tale ultimo
appello pare non essere stato recepito, alla luce delle
sorprendenti dichiarazioni rese stamane".
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