"Il Mandorlo in fiore fa toccare
con mano quanto ciò che cerchiamo, e ci piace, nell'altro: è la
differenza. Se i gruppi folk fossero tutti della stessa nazione,
con la stessa musica, non sarebbe affascinante com'è. Ad
Agrigento abbiamo la dimostrazione tangibile di quanto la
differenza possa essere fattore di gioia, di bellezza, unità e
quindi di pace. Invece nel mondo accade che le differenze siano
motivo di dissidio e poi addirittura motivo di conflitto e di
guerra". Lo ha detto il prefetto di Agrigento, Filippo Romano,
davanti al palco allestito ai piedi del tempio della Concordia
dove sono in corso le esibizioni dei gruppi folk che hanno
partecipato al 66esimo festival internazionale del folclore
nell'ambito della 76esima edizione del Mandorlo in fiore vinto
dal gruppo della Colombia che si è aggiudicato il Tempio d'oro.
Nel corso della manifestazione Russia e Ucraina si sono esibite
assieme, dimostrando come la musica e le danze, riescano a
superare ogni tipo di differenze.
"La lezione che Agrigento manda in giro per il mondo è
proprio questa: saper ricordare, ancora una volta, - ha
sottolineato Romano - come ciò che è diverso nelle culture,
quindi la varietà, sia un fenomeno di reciproca attrazione e non
di reciproca repulsione". Accanto al prefetto, anche il questore
Tommaso Palumbo, il sindaco Franco Micciché, i comandanti
provinciali di carabinieri e guardia di finanza, colonnelli
Nicola De Tullio ed Edoardo Moro, nonché il comandante della
guardia costiera Antonio Ventriglia.
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